Nevrosi notturna di un abitante del nostro territorio
Sono preoccupato.
Da un po’ di tempo non mi sento più solo. Saranno 3 anni. Rientravo, un tempo, con la mia auto nel buio precoce della lunga sera invernale. Parcheggiavo, colpito dall’umido proveniente dalle campagne, e facevo quei pochi passi verso casa velocemente, con il familiare disagio che da sempre il buio porta con sé. Ed ero solo. Ora non mi sento più solo. Mai!
Loro mi osservano. Quegli occhietti rossi , altissimi, distanti, minacciosi. Non mi perdono mai di vista loro, i giganti di ferro dal nome d’animale. Salgo in auto, mi sposto rapidamente, ma è tutto inutile; c’è sempre un loro compagno pronto a sostituirli ; Sono dislocati strategicamente. Ormai questa è la loro zona e ci tengono a farmelo sapere. Che lo voglia o no, sono io l’ospite, per il momento ancora tollerato. Ma comandano loro. Sono i colonizzatori . Se per caso fingo di non capire me lo rammentano con uno sguardo: “Tu sei un ostaggio”. Loro mi minacciano, con quelle immense lastre di cemento appese a venti metri di altezza. Chissà quante decine di tonnellate….
Sospese sopra casa mentre dormi, sopra l’ auto mentre passi , sopra la testa quando credono. Se solo volessero mi schiaccerebbero come uno scarafaggio. “Sottomettiti” ti dicono beffardi. Addirittura ,mi pare, sorridono. “Questo non è più il tuo paese”, sembrano dire.