In questo periodo , più che in altri , è difficile perfino sfogliare un giornale , senza provare un senso di profonda inquietudine. Guerre e rivoluzioni, cataclismi politici e naturali, migrazioni di massa , terremoti e maremoti, incombenti disastri nucleari. Difficile mantenere l’attenzione sui nostri piccoli problemi domestici. Eppure è solo impegnandosi nelle piccole cose che possiamo pensare di affrontare e risolvere i grandi problemi.
Però da questi grandi temi possiamo trarre delle lezioni valide. Ad esempio una donna veneta esasperata dalla seconda inondazione subita nell’arco di pochi mesi diceva in TV : “bisogna smetterla di voler male alla natura”. Una sintesi perfetta.
Infatti non credo che occorra essere uno scienziato per immaginare che il cronicizzarsi di queste alluvioni abbia oltre alle piogge delle cause umanissime.
La cementificazione e relativa impermeabilizzazione di vaste aree della pianura padana favorisce scorrimento e confluenza di grandi quantità d’acqua che una volta venivano in buona parte assorbite dal terreno. Infine essa si raccoglie in canali e corsi che aumenteranno a dismisura la portata dei fiumi e del Po in particolare. E’ solo un esempio sotto gli occhi di tutti. Eppure credete che questo serva?
Osservate, per tornare al nostro Comune, il modo e l’intensità con cui si edifica, non che i progetti di ulteriore sviluppo. Immaginate che qualcuno dei nostri amministratori si ponga il problema di studiare la sostenibilità e l’impatto di tale progetto anche alla luce dei cambiamenti climatici ?
Impegnati come sono a sostenere tale “sviluppo” perverso fingendo di non accorgersene, ciò appare impossibile. Ma la politica non può più essere questa. Non possiamo attendere fatalisticamente che le tragedie ed i disastri ci travolgano ma quantomeno dobbiamo evitare di ripercorrere errori tragici commessi in tante altre situazioni. E’ per questo che occorre cambiare la politica ed i politici, anche nel nostro Comune; subito.