Marino, l’economia delle buche

A partire dalla “tangenziale” di Cava dei Selci

Il fatto che a pochi mesi dall’aver asfaltato una strada ci siano buche o si facciano lavori per nuove fogne, allacci idrici o cavi elettrici non è una mancanza di pianificazione del Comune, né poca attenzione nel sorvegliare la qualità del lavoro fatto dalle ditte. Forse tutto mira ad aumentare la crescita economica della nostra città?

Una buca può far cadere un anziano che farà analisi, lastre, si ricovererà facendo guadagnare laboratori, medici, farmacie e cliniche. Una buca può squarciare le ruote delle auto danneggiando le sospensioni e farà lavorare gommisti e meccanici e, nei giorni di fermo forzato della macchina, anche i noleggiatori saranno contenti. Una buca fa volare i motociclisti (specie se nascosta da una pozzanghera) e, spesso da da lavorare anche all’ambito riabilitativo. Se le buche diventano tante, poi, impongono nuovi lavori per il rifacimento del manto stradale che, se continuano a mancare la pianificazione e controllo qualità, aiutano la nostra economia a far crescere loro malgrado i settori sanitario, automobilistico e edilizio (per tacere dei fiorai e dei venditori di giornali).

Nessuno, però, vuole fare coscientemente soldi sulle disgrazie altrui, forse chi ci amministra non ha le idee chiare su come operare per il Bene Comune…