Due recenti ordinanze del giudice amministrativo, che riguardano direttamente la gestione della sanità del nostro territorio, meritano un’attenta valutazione per gli evidenti riflessi sui servizi ai cittadini e sulle scelte dell’attuale Amministrazione.
Ma procediamo con ordine. Il 7 luglio 2011 il Tar del Lazio, con ordinanza 4340/2011, si pronuncia su un ricorso del Comune di Frascati avverso il decreto 80/2010 del commissario ad acta, Renata Polverini, avente ad oggetto la riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Lazio. Con tale provvedimento, il Presidente della Regione, nella veste di commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Lazio, aveva disposto, tra l’altro, lo spostamento del pronto soccorso dall’ospedale di Frascati a quello di Marino. Il Tribunale Amministrativo Regionale, con l’ordinanza citata, sospende l’efficacia del provvedimento, ritenendo contraddittoria la scelta fatta dal Commissario rispetto a provvedimenti, adottati appena un anno prima, che invece avevano allocato il pronto soccorso a Frascati. Il Consiglio di Stato, investito della questione con ricorso in appello del Comune di Marino, con ordinanza 7263 del 30 settembre 2011 nel respingere l’appello conferma che il ricorso del Comune di Frascati “si appalesa fondato quanto ai denunciati profili di difetto di istruttoria, motivazione e partecipazione”.
Ora, nella speranza di aver reso chiara la sostanza dei provvedimenti giurisdizionali in esame, cosa non certo agevole per la natura squisitamente tecnica della materia, ci preme sottolineare due aspetti di evidente natura politico-amministrativa.
Senza entrare nel dettaglio delle scelte della programmazione sanitaria regionale, materia peraltro piuttosto spinosa, appare evidente che il provvedimento della Polverini, frettoloso e poco fondato sul piano giuridico, sia piuttosto il frutto di opportunistiche valutazioni politiche, visto che la sua adozione risale, per una fortuita coincidenza, all’anno precedente le elezioni comunali di Marino. Peraltro, nel frattempo, all’ospedale di Frascati l’azienda sanitaria RM H aveva proceduto ad effettuare consistenti lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso: chi pagherà per il danno erariale conseguente a scelte scriteriate e immotivate?
Ma anche per un altro aspetto la vicenda in commento si presta ad una qualche riflessione. Intanto, dall’analisi del testo delle ordinanze si evince chiaramente che dinanzi al TAR il Comune di Marino non ha ritenuto opportuno costituirsi in giudizio. Fatto grave per un’amministrazione che dovrebbe avere come obiettivo prioritario la difesa dei servizi ai cittadini in particolar modo in un settore delicato come l’assistenza sanitaria. In sede di appello al Consiglio di Stato, invece, forse per ovviare all’errore commesso, il Comune di Marino si affida ad un pool di avvocati tra cui spicca il nome dell’insigne Eugenio Pisani, avvocato civilista con studio a S. Maria delle Mole e fratello di Remo, assessore ai servizi sociali, istruzione, decentramento e ambiente della Giunta Palozzi.
Aggiornamento 19 ottobre 2011
Da una segnalazione giunta dal Comune di Marino apprendiamo che il Patrocinio dell’avvocato Pisani per la questione Ricorso al Consiglio di Stato per l’ospedale verrà condotta con patrocinio gratuito. Quindi rettifichiamo l’informazione precedentemente pubblicata, rimettendo le nostre scuse per l’imprecisione ai diretti interessati ed ai nostri lettori.
La redazione
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