L’avvocato Manlio Cerroni, colui che dovrebbe gestire l’impianto e che attualmente ha anche la gestione della discarica, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato che si dovrebbe pronunciare tra ottobre e novembre.
Anche se il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso, come dichiara convinto Cerroni al Sole 24 ore, il Coordinamento fa da subito sapere che è pronto a riavviare la battaglia contro l’apertura di questo impianto che oltre ad essere la soluzione meno efficiente per lo smaltimento dei rifiuti è anche la più dannosa per la nostra salute.
Per quanto riguarda il discorso discarica la battaglia è duplice. Le popolazioni limitrofe alla discarica si battono da anni per la sua definitiva chiusura e bonifica: dopo ben 30 anni di sversamenti non ha fatto altro che provocare un ingente inquinamento della falda acquifera. questa risulta infatti ormai pesantemente inquinata da sostanze quali arsenico, ferro e cloroformio. Inoltre gli abitanti delle zone di Montagnano, Cecchina, Villaggio Ardeatino e Villaggio Valle Gaia, son costretti a vivere con le finestre chiuse per l’odore nauseabondo. Dalle loro lamentele risulta che le esalazioni hanno provocato conati, allergie, infiammazioni cutanee e agli occhi.
Ad esasperare la situazione si è aggiunta da circa 2 mesi l’apertura dell’ VII invaso cioè l’ennesima buca (l’ottava) dove continuano ad essere sversati i rifiuti. Riguardo quest’ultimo provvedimento il Coordinamento ha fatto ricorso al TAR e si attende un suo pronunciamento sulla richiesta di sospensiva il prossimo 27 Ottobre.
In virtù di queste ragioni e in vista di queste due prossime importantissime sentenze è stato indetto il corteo e anche noi aderenti al ”Movimento del Cambiamento per il Ben Vivere a Marino” ci sentiamo di far sentire la nostra presenza non solo perché siamo profondamente solidali in queste battaglie che reputiamo riguardino anche i cittadini di Marino ma soprattutto perché anche noi consideriamo l’odierna politica di gestione dei rifiuti scellerata, dannosa e utile solo a far guadagnare pochi “eletti”.
É noto che ad oggi la miglior gestione della filiera dei rifiuti passa per la riduzione, riciclaggio porta a porta e compostaggio e se necessario il trattamento meccanico-biologico. Concetti purtroppo assenti nelle politiche concrete non solo nel maggior partito di governo ma anche nel maggior partito d’opposizione, a livello nazionale cosi come nel nostro ambito regionale, e ahi noi, per adesso, anche a livello comunale.
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