È stata una coincidenza non voluta che mi trovassi con i miei figli sulla scalinata dell’Altare della Patria proprio in questi giorni. Ho potuto così raccontare loro esattamente 90 anni dopo, il viaggio di un altro figlio, il Milite Ignoto e di una madre, Maria Bergamas.
È un viaggio che viene ricordato anche oggi (ce ne parla anche in un efficace articolo sul Corriere della Sera Aldo Cazzullo) e che ci prepara ad una ricorrenza che dal 1919 continua ad essere celebrata e sopravvive sia pure con enfasi differente, alle strumentalizzazioni ed ai venti politici del momento: La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Quest’anno poi 2011, ci sarà la celebrazione nella festa: la giornata dell’Unità Nazionale nel 150° dell’Unità Nazionale stessa, una sorta di pleonasmo patriottico, un evento che già normalmente sarebbe a rischio di ridondanza di figure retoriche raggiungerà domani la massima congiuntura evocativa. Ma il tutto avverrà in un momento cupo della vita dell’Italia, quando rimanere saldi, uniti e fiduciosi delle Istituzioni non è facile, nonostante i determinati appelli del Capo dello Stato.
Anche a Marino verrà ricordata questa importante data e quello che significa, il Comune ne dà notizia in un comunicato utilizzando delle parole molto importanti sulle quali non fa male indugiare e riflettere.
“Ricordo di tutte le guerre”: non dobbiamo rifarci alla memoria dei nostri nonni per questo, la globalizzazione ci rende tutti attori oggi con le nostre scelte, piaccia o meno, degli eventi bellici più o meno vicini alla nostre case.
“Speranza di un futuro di concordia”: cominciando da casa nostra, dalle nostre aule parlamentari e consiliari, quella di Marino inclusa, dove è assolutamente indispensabile un’assunzione di responsabilità da parte di chi deve amministrare una fase drammatica della storia economica del nostro Paese.
“Equità e giustizia sociale”: la chiave di volta per realizzare e sostenere un futuro di concordia!
“A nome dell’intera città di Marino”: è riferito al gesto simbolico che il Sindaco farà, deponendo lui per tutti noi una corona d’alloro al Monumento ai Caduti: lo farà anche per me, che non ho sostenuto la sua riconferma a Palazzo Colonna e per questo lo ringrazio. Ha un significato che l’Ufficio Stampa del Comune fa bene a mettere in evidenza in un inciso, tra due virgole.
Presenzieranno a questo atto simbolico delle importanti personalità: non mi riferisco alle sempre presenti autorità civili, militari e religiose ma ai giovanissimi radunati a “folta rappresentanza degli alunni delle scuole sul territorio”. È più che altro a loro che il messaggio contenuto in quelle parole e in quel gesto che dovrebbe arrivare, non certo agli anziani alfieri che con orgoglio sosterranno i labari delle Associazioni d’Arma, perchè è nei nostri figli invece che deve essere riposta quella “speranza di un futuro di concordia”.
Noi più grandi purtroppo, guardando come la Nazione viene rappresentata nel Parlamento, abbiamo tradito la fiducia e la speranza dei nostri nonni mortificandone i sacrifici anche estremi per liberare il nostro Paese dalla guerra e dalla dittatura per affidarlo infine alla democrazia.
Meritoria quindi l’iniziativa del Sindaco ma da genitore viene il dubbio che i nostri figli siano invitati a Marino per far da claque ad una sensibilità ad orologeria verso i simboli di Unità e di Nazione che nella realtà dei fatti è scarsa. In tutto il Paese come a Marino. Adriano Palozzi non ha certo responsabilità se gli alleati della sua area politica a livello nazionale sono costantemente a gara nel vilipendio delle Istituzioni e dei simboli della Nazione, ma come Sindaco di Marino ne ha (e con lui l’Assessore all’Istruzione Pubblica) se quando ad inizio anno facendo il giro di saluto nelle nostre scuole non si accorge di come la nostra Bandiera viene platealmente insultata sugli edifici scolastici.
Chiesi di ammainare lo “straccio” che pende dalla scuola Giuseppe Verdi in occasione delle celebrazioni del 17 aprile.
È ancora lì in condizioni se possibile peggiori.
Torno a farlo per il 4 novembre chiedendo nel contempo all’Amministrazione comunale di essere coerente tutti i giorni dell’anno nel rispetto dei nostri simboli e dei nostri figli non solo quando il calendario lo impone.
Grazie.