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Mobilità pubblica: “qualcuno può fare qualcosa?”

Riceviamo da un nostro lettore e volentieri pubblichiamo.

Mi chiamo Antonio, vivo con la mia famiglia a Santa Maria delle Mole, vicino al parco Spigarelli. Ho scelto 13 anni fa di venire via da Roma, stanco del caos, e avevo immaginato che Santa Maria delle Mole fosse una collocazione ottima: aria buona, assenza di caos, treno a due passi, aree verdi intorno, insomma ho immaginato di vivere meglio.

Dopo aver utilizzato la macchina per qualche anno, sono passato al treno: troppo traffico sull’Appia e dentro Roma. Ho preso per anni a Santa Maria delle Mole il treno. Un treno ogni mezz’ora la mattina, ma da un anno a questa parte la situazione è diventata impossibile: la calca per salire ricorda il caos della metro romana che avevo abbandonato tanti anni fa, i treni spesso non arrivano o arrivano in ritardo.
E’ chiaro che da un anno a questa parte c’è molta più gente che prende il treno a Santa aria delle Mole. Sarà per le nuove costruzioni che sono venute su come i funghi in questi ultimi anni. Ieri ho letto un volantino che parlava di altri nuovi abitanti a Santa Maria delle Mole, anzi, altri 15000 nuovi abitanti.
Ma mi domando: chi ha pensato questo sviluppo edilizio ha pensato alla mobilità pubblica? Io vedo una ferrovia sempre più scalcinata, dei treni sempre più affollati e un solo binario che rende impossibile l’aumento delle corse. Un mese fa un ragazzo di 20 anni è svenuto in treno a metà strada tra Santa Maria e Roma: la calca era così fitta che è rimasto in piedi e non sapevamo come soccorrerlo. Quando si è ripreso ha detto che non riusciva a respirare. Qualcuno può fare qualcosa?

A. P.
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