Mobilità pubblica: il viaggio tipo di una pendolare mediamente sfortunata

Tutte le mattine esco di casa e prendo la mia macchinetta per arrivare alla stazione di S. Maria delle Mole (Marino). Ogni tanto la sfortuna vuole che per una serie di coincidenze arrivi un po’ in ritardo ed il treno è già li, con le porte chiuse.
Ore 07.07.

Chiedi in ginocchio al macchinista se ti apre, dopo una folle corsa per raggiungere il treno, e lui con aria sadica ti risponde….”A signò è già tardi” e se ne va’. Trenitalia che parla di ritardi “DLIN DLON…..ci scusiamo per il ritardo”… Rimani come dire annichilito di fronte all’ignoranza e all’arroganza. Pensi che poteva aprire le porte e farti entrare, tanto quei due minuti in più non avrebbero creato ulteriore danno a TRENITALIA, visto che sono loro i primi a creare danni alle persone che lavorano.

Decido di prendere il Cotral (aiuto), vado sulla via Appia con la speranza che passi un autobus il prima possibile.
Intanto si sono fatte le 07.20..niente.
Come d’incanto s’intravede l’autobus.. però questo passa dentro S. Maria delle Mole. Decido di prenderlo per non perdere altro tempo. Al lavoro mi aspettano per una riunione. Lo prendo, salgo, mi siedo. Non parte, si sono abbassate le sbarre del passaggio a livello per il transito del treno che va a Velletri. Quindi aspettiamo altri 5 minuti.
La meta è lontana e sono ancora a s. Maria delle Mole e sono le 07.30.
Finalmente arrivo all’Anagnina alle ore 07.57. Prendo questa benedetta metro e finalmente arrivo in ufficio alle 08.40. Fantastico!!!!
Abito ad una ventina di chilometri da Roma e sembra chissà da dove vengo.

I Castelli rappresentano l’area più popolosa e ancora hanno linee a semplice binario. Dovrebbe essere una priorità delle istituzioni incentivare il trasporto pubblico. Non solo costruire case e poi lasciare i cittadini abbandonati a se stessi.
Nei prossimi anni a Marino ci sarà una sconsiderata cementificazione che avrà un forte impatto negativo sul territorio e sulla qualità della vita dei cittadini. Chissà cosa succederà quando usciremo di casa ci prenderemo a coltellate dentro il treno, autobus e macchine.

A questo punto invito tutti Voi onorevoli signori ad andare a lavorare con i mezzi pubblici e provare sulla propria pelle una sola settimana da comune mortale, senza privilegi e con tante difficoltà per raggiungere la sede di lavoro.
Non riempitevi la bocca di tante belle parole. Trasporto– Lavoro-Famiglia.

Cordiali saluti

M. N.
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