“Perché sperperare i soldi dei Marinesi per arricchire la discarica e danneggiare il ruolo della Multiservizi spa?”

Lettera aperta al Sindaco ed ai residenti nel Comune di Marino dal Gruppo Presenza Mons. Grassi

Sicuramente non tutti sono a conoscenza della incoerenza amministrativa con la quale l’Amministrazione ha programmato e fa gestire la raccolta ed il trasporto dei rifiuti urbani; d’altronde a ben vedere neanche i consiglieri hanno chiaro il costo del servizio, in quanto nell’atto di affidamento, a suo tempo approvato, non era leggibile l’importo.

Perché incoerenza amministrativa.

1. Nel 2008 affida alla nostra Multiservizi (dico nostra perché unico titolare delle azioni è il Comune, cioè noi) obbligandolo a dotarsi di personale, mezzi e materiali adatti alla vecchia e superata raccolta dei rifiuti urbani tramite cassonetto (raccolta indifferenziata stradale); dimenticando che la norma regionale dal 1998 obbligava i Comuni ad attivare la raccolta differenziata.
   Il servizio inizia nel settembre dello stesso anno. [circa 3.000.000 € tra acquisti e leasing]
2. Nell’aprile del 2009 la Giunta delibera di passare alla raccolta differenziata su tutto il territorio [altro 1.000.000 €]; ne consegue che la Multiservizi dopo appena sei mesi di servizio, si trova costretta ad attivarsi per dotarsi di mezzi e materiali adatti al nuovo indirizzo politico. Probabilmente pensando che la novità avrebbe causato uno sconvolgimento tra i cittadini, la Giunta sceglie la via di mezzo facendo fare l’attuale e primitiva raccolta differenziata, anziché scegliere la raccolta differenziata domiciliare, forse perché avrebbe potuto fruire del contributo provinciale (circa 1.000.000 di € nell’annualità iniziale).
3. La norma e l’uso prevede che per fare una buona raccolta differenziata occorre un luogo (Centro di Conferimento) che consenta al residente di portare direttamente alcuni rifiuti ed alla Multiservizi, poiché la differenziata non va in discarica, di stoccare temporaneamente quanto raccolto. Anche qui, l’idea di chiedere il contributo alla Provincia, pari a 200.000 €, viene scartata e si utilizzano i soldi del Bilancio comunale, cioè le nostre tasche.
   Il nuovo servizio inizia nell’estate del 2010.
4. Non esistendo un regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani, inviamo al Presidente del consiglio dell’epoca, una bozza di regolamento come invito concreto per iniziare a formularne uno in commissione e poi approvarlo in Consiglio. Nel regolamento tra l’altro vengono enunciati diritti e doveri dei residenti, i criteri (qualitativi e quantitativi) di assimilabilità dei rifiuti prodotti dal commercio, artigianato e servizi) e le sanzioni per gli indisciplinati.
   Tutto inutile.
5. La norma prevede che nel 2010 la quantità di rifiuti da smaltire in discarica sia soltanto il 45% di quanto prodotto nell’anno. Con il sistema imposto dalla Giunta ne smaltiamo in discarica circa l’85%, cioè un 40% in più, che conseguentemente ci è costato circa 1.000.000 di € in più. Questi dati, che noi abbiamo recuperato nel marzo 2011, la Giunta li avrà conosciuti prima e Voi pensate che sia corsa ai ripari per rendere più efficiente il servizio?
   Ebbene NO.
   Tanto li abbiamo pagati noi e li pagheremo probabilmente, se non di più, anche per il 2011.
6. Alla luce della manovra “salva Italia”, perché amministratori comunali pur rendendosi conto, numeri alla mano, che la scelta fatta va a danno dei propri amministrati perdura nella scelta? Perché seguitano ad elargire al proprietario della discarica quasi 1.000.000 di € in più.
   Sapete darvi una risposta? Oppure se ne conoscete qualcuno chiedetelo, magari in forma confidenziale

Nel caso ci fossimo sbagliati, per inesattezza dei dati, promuova comunque un Consiglio comunale aperto sull’argomento con i dati al 2011 e sul futuro; impegnando la Giunta a pagare la sopra tassa che la legge impone ai Comuni che nel 2012 porteranno in discarica più del 35% dei rifiuti prodotti nello stesso anno.