Intervista al nuovo Portavoce del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’areoporto di Ciampino
Il Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’areoporto di Ciampino ha recentemente subito una profonda ristrutturazione interna che ha portato alla nomina di un Portavoce in luogo della precedente figura di Presidente, con il compito di farsi latore delle decisioni prese all’interno del Comitato e privo di poteri autonomi di decisione. A smentita delle voci di “epurazione” apparse su alcune testate locali, risponde alle domande della nostra redazione Pier Luigi Adami, nuovo Portavoce del Comitato, da anni impegnato nell’approfondimento delle tematiche correlate alla questione aeroporto e appartenente al X Municipio di Roma, che sottolinea la bontà dei cambiamenti avvenuti, finalizzati esclusivamente ad un’azione più efficace al raggiungimento dell’obiettivo principe del Comitato: la tutela del diritto alla salute degli abitanti dei Comuni limitrofi all’areoporto di Ciampino.
Quali sono le ragioni che hanno indotto il Comitato a questa profonda riorganizzazione interna?
Sul piano organizzativo, abbiamo cercato di rendere più snella e più efficiente la struttura del Comitato, per rispondere con più prontezza, e in modo collegiale, alle esigenze di tutela dei cittadini colpiti dall’inquinamento dell’aeroporto di Ciampino. Sul piano – per così dire – “politico”, si è inteso marcare una discontinuità rispetto alla precedente modalità di relazioni con le amministrazioni locali. Per anni, il rapporto tra il Comitato e i sindaci si è sviluppato sempre in sintonia; tuttavia, alcune recenti prese di posizione, quale quella del sindaco Lupi su una ipotetica (e poco credibile) “delocalizzazione” dei cittadini più esposti, sia pur successivamente smentita dal sindaco, ha fatto ritenere al Comitato che qualcosa stesse cambiando nell’approccio dei nostri amministratori al problema dell’aeroporto. Che si stesse allentando la loro azione. Naturalmente noi auspichiamo che certe uscite estemporanee, oltre che smentite, siano superate nei fatti da una nuova fase di dialogo e di collaborazione con il Comitato. Però, non potevamo non tenerne conto, e così la maggioranza dei membri del Comitato ha deciso di dare una svolta, anche attraverso una discontinuità organizzativa.
Su alcune testate locali si è parlato di “epurazioni” e grandi conflitti che hanno attraversato il Comitato facendogli perdere la sua massa critica: cosa c’è di vero?
Non c’è stata alcuna epurazione. Anche leggendo l’articolo da lei citato si capisce che il titolo è una forzatura giornalistica che non rispecchia neanche il suo contenuto. In realtà, nell’ambito della riorganizzazione, la maggioranza del Comitato ha deliberato di sostituire la precedente figura del presidente, dotata di ampi poteri, con quella di portavoce, che può solo esprimere ciò che, democraticamente, viene deliberato negli organismi del Comitato. L’esecutivo mi ha poi nominato portavoce, insieme con Roberto Barcaroli; ritengo, non solo perché “tecnico” di questioni ambientali e del tema inquinamento acustico, ma anche perché, in quanto abitante a Roma, rappresento la vastità del problema causato dall’aeroporto, che investe anche i cittadini di Marino e del X Municipio. Gli eventi che hanno condotto alla riorganizzazione del Comitato sono stati certamente repentini, con le inevitabili tensioni, ma, per quanto mi risulta, non c’è stata alcuna defezione e tanto meno perdita di “massa critica”. Sono convinto che continueremo a lavorare insieme nel comune interesse. Il problema non è e non deve essere tra noi cittadini, ma con chi gestisce l’aeroporto e fa crescere i propri affari in violazione delle leggi di tutela ambientale e ignorando i diritti dei residenti.
Quali sono i nuovi obiettivi del Comitato e come saranno improntate le relazioni con le istitituzioni Politiche (i sindaci di Ciampino, Marino e il Presidente del X municipio di Roma in primis) e quelle relative alle organizzazioni aeroportuali come ENAC e AdR?
L’obiettivo del Comitato è sempre quello di ridurre i voli nell’aeroporto di Ciampino per riportare il traffico nei limiti di legge e restituire la qualità della vita sottratta in maniera indebita agli oltre 14 mila cittadini che subiscono l’inquinamento degli aerei; inoltre, quasi tremila persone soffrono per un livello di rumore persino dannoso a livello fisico, pertanto l’obiettivo prioritario è spingere le istituzioni affinché sia tutelato il diritto alla salute.
Questo dovrebbe essere un obiettivo primario anche dei sindaci del territorio, dunque sono personalmente convinto che sia necessaria la collaborazione e il dialogo con le amministrazioni locali. Il Comitato comunque vigilerà in modo critico sui loro atti e sarà pronto a ribattere a ogni eventuale cedimento nella loro tensione verso questo problema così cruciale per molti loro concittadini. Con la politica è inevitabile e necessario il confronto. Un Comitato autorevole come il nostro, ha potuto dialogare direttamente su importanti tavoli tecnici e con il Ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, che nel 2008, consapevole della gravità della situazione, ordinò all’ENAC una limitazione dei voli. Purtroppo ora i voli sono tornati ad aumentare nell’indifferenza dei ministri che si sono succeduti dopo Bianchi. Sino ad ora, anche il ministro Passera ha ignorato interrogazioni e solleciti a intervenire, posti da parlamentari e, con ammirevole vigore, dal Ministero dell’Ambiente. Proprio tale Ministero, in particolare la Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali, insieme con l’ARPA Lazio, stanno svolgendo un prezioso ruolo istituzionale per la tutela dei cittadini inquinati dal traffico aereo, e per garantire il rispetto delle leggi. Leggi sino ad ora ignorate, visto che si tratta di un aeroporto che ha sviluppato il suo traffico senza neanche una valutazione di impatto ambientale, e ora fa piani di sviluppo senza neanche provvedere alla Valutazione Ambientale Strategica, obbligatoria a livello europeo. Un aeroporto che, dagli stessi dati ministeriali, pare non abbia mai sanzionato i vettori aerei che sforano i livelli acustici di legge, con un possibile danno erariale che, ritengo, o prima o poi la Corte dei Conti dovrebbe accertare. Un aeroporto che, dall’approvazione dell’impronta acustica in Conferenza dei Servizi doveva approntare, entro gennaio 2012, la mappa delle aree critiche, necessaria per pianificare le azioni di contenimento del rumore: tale mappa non è stata prodotta da AdR, ed è dunque già fuori dai termini di legge. AdR continua a far crescere affari sulle spalle dei cittadini inquinati. E’ chiaro che di fronte a simiili inadempienze, il nostro approccio verso ENAC e Ministero dei trasporti, enti pubblici, sarà durissimo e severo, finché non sarà ripristinata la legalità a Ciampino.
Le prossime azioni del Comitato
Stiamo già preparando un esposto a livello europeo. Sono talmente tante le violazioni di direttive da tempo recepite in Italia che l’Europa non potrà non tenerne conto. Insieme con Legambiente Lazio, che da sempre sostiene la nostra battaglia, stiamo valutando altre azioni, anche legali. E poi, stiano pur certi i direttori aeroportuali, torneremo presto a far sentire la nostra voce con presidi nelle strade, nelle piazze, davanti ai centri di potere che da anni negano a migliaia di persone il diritto a una vita senza veleni.
Pier Luigi Adami
ecologista, ingegnere, scrittore.
Nominato nell’aprile 2012 portavoce del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino insieme a Roberto Barcaroli.
Maggiori informazioni sul sito: www.pierluigiadami.it
Argomenti correlati:
Il Comitato si rinnova per dare un nuovo impulso e trovare nuove strade per riportare l’aeroporto di Ciampino al rispetto dei limiti di legge
leggi l’articolo
Aeroporto Ciampino: cambio del vertice esecutivo del Comitato dei Cittadini e lettera di diffida a Lupi e Palozzi
leggi l’articolo
Leave a Reply