Comunicato a cura dell’Associazione Sempre Boville e Co.Pro.N.E.L. onlus
30 aprile 2012 a Boville, Appia Antica: da dove Egli avvistò la Città Santa, i Pellegrini d’oggi trovano cancelli chiusi, sbarramenti, cemento infinito
150 Giovani del Pellegrinaggio Ignaziano, partiti il 27 aprile da Sezze (LT), fatta l’ultima tappa a Boville, sono ripartiti per Roma: ove il 1° maggio chiuderanno nella Chiesa del Gesù .
Nel darvi il “Ben Venuti”, ci preme ricordare come fu proprio da Bovillae (riportano le sacre scritture) che San Paolo avvistò l’Urbe (dal “Torraccio”, limitrofo alla Via Appia Antica: oggi Frattocchie).
In epoca contemporanea, ci siamo ritrovati questa fortuna in temporanea eredità e, in tanti ed in modi diversi, abbiamo cercato di salvarla e valorizzarla: chi ripulendola “ a mano” e valorizzandola, chi contribuendovi alle spese, chi facendone un Parco Regionale, chi proteggendone le aree ed i monumenti vicini (se ne scoprono in continuo e di pregiato valore), chi realizzandovi un Comune autonomo che, della sua protezione e del suo lascito alle generazione future, facesse la sua mission prioritaria. Purtroppo, come nell’antichità, ci sono stati e ci sono ancora predatori egoisti che l’ hanno abbandonata e compromessa: siamo riusciti a frenarne massicce operazioni cementificatrici che mirano proprio ai siti meglio conservati e di pregiato valore; siamo sempre alla ricerca del buon senso, della buona amministrazione e del rispetto del prossimo in chi governa e può decidere bene nelle istituzioni e nelle realtà sociali, anche religiose . Questa è l’opera cui siamo dediti, anche in queste settimane, affinché un bene unico al mondo possa ospitare chi lo apprezza: com’è per Voi che, sappiamo, averne valori profondi e che, speriamo, possano aiutarci da ogni luogo (terreno o celeste che sia) !
Apprezziamo quanto ebbe a dire Papa Benedetto XVI il 1°.1.2007 “ La distruzione dell’ambiente, un suo uso improprio o egoistico e l’accaparramento violento delle risorse della terra, generano lacerazioni, conflitti e guerre, proprio perché sono frutto di un concetto disumano di sviluppo. Uno sviluppo infatti che si limitasse all’aspetto tecnico- economico, trascurando la dimensione morale-religiosa, non sarebbe uno sviluppo umano integrale e finirebbe, in quanto unilaterale, per incentivare le capacità distruttive dell’uomo “ . Egli si pose in continuità con la Enciclica Centesimus Annus di Papa Giovanni Paolo II che così aveva pontificato « Non solo la terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato » .
Crediamo che tali richiami morali – ripetuti, in epoca contemporanea, dai massimi vertici vaticani – possano e debbano essere condivisi anche da chi ha altri orientamenti religiosi: restiamo in attesa del ravvedimento di certi pseudocredenti che – lottizzatori, costruttori, funzionari pubblici o governanti – peccano sapendo di deturpare per sempre la natura. In mancanza dei “MEA CULPA” – che, auspichiamo, possano essere favorite dal vostro esempio e dai vostri messaggi di pace, fratellanza ed altruismo di moderni Pellegrini – ed in attesa del Giudizio Divino, non mancherà il definitivo giudizio negativo – morale e civile – del Popolo Sovrano di Boville !
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