Palozzi come Attila?

Dopo di lui solo cemento sul Divino Amore

Controlleremo chi sono i proprietari dei terreni solo prima di dare le licenze edilizie“. Con questa sconcertante affermazione l’ing. Petrini – Dirigente dell’Area Urbanistica del Comune di Marino – ha confermato durante il Consiglio Comunale del 31 ottobre scorso una delle macroscopiche assurdità e falsità amministrative messe in evidenza dal consigliere Tammaro del Movimento per il Cambiamento.

Gli uffici dell’Urbanistica del Comune di Marino a spese dei Cittadini lavorano da oltre 1 anno per scaricare al Divino Amore oltre 1.300.000 mc e non hanno avuto l’accortezza di verificare di chi fossero i terreni. Anzi nella delibera del 31 ottobre dichiarano che sono terreni della EcoVillage ma non è vero. Una delle troppo numerose irregolarità sul Divino Amore.

È lecito pensare che la mancanza di trasparenza sulla speculazione del Divino Amore sia voluta” ha dichiarato Tammaro “e quindi da questo nascono tante domande. Ma il problema del Divino Amore non è solo questa strana ‘dimenticanza’. La Regione ha confermato che quell’area è protetta ed è proibito cercare acqua. Tutta l’acqua per altri 12.500 abitanti dovrà arrivare da altrove. Strano che nessuno abbia pensato di avvisare i Consiglieri Comunali di questo particolare.
A me sembrava un’ informazione sufficiente per fermare il progetto almeno fino a quando arriverà il preventivo di ACEA.
Non è così.
Non sappiamo da dove e quanto costerà portare l’acqua ma il progetto di Palozzi non si ferma. Anzi con un certo sarcasmo nei confronti dei Cittadini il progetto è stato chiamato Marino Sostenibile. Sostenibile? Non sembra. Acea ATO2 oltre al problema acqua ha già dichiarato che il collettore di Santa Maria delle Mole non è in grado di reggere il peso di questi nuovi abitanti. Le fogne dovranno scaricare su un fantomatico nuovo “Impianto privato”.

Chi pagherà tutti questi costi elevati?

Serviranno probabilmente 1.000.000 di litri al giorno. Saranno tolti agli altri Cittadini? Durante il mio intervento ho elencato una lunga lista di ragioni per fermare tutto. Ad esempio la Provincia ha dichiarato alla Regione ed al Comune di Marino quell’area non edificabile in quanto protetta dal Piano Territoriale Provinciale Generale e area preziosa anche per la presenza di specie vegetali che non possono essere distrutte. Mi sembravano tutti argomenti ragionevoli ma sbagliavo. La maggioranza ha votato compatta. Tutti favorevoli per la colata di cemento al Divino Amore. Ho dovuto prendere atto che qualcuno – prima della riunione di consiglio – aveva trovato argomenti più convincenti dei miei e quindi nessun ragionamento di buon senso poteva essere valido per fermare questa ‘Coalizione dei moderati’ diventati probabilmente nostalgici della leggenda di Attila. E quindi nulla resterà dopo il loro passaggio.”

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