Via Nettunense, “Al peggio non c’è mai fine”: via il marciapiede per un parcheggio

Riceviamo da un nostro lettore e pubblichiamo

Non finirò mai di stupirmi di fronte a fatti che accadono solo nel nostro piccolo paese. Le persone che ci gestiscono sono a dir poco indifferenti di fronte alle aspettative della cittadinanza che vorrebbe vivere in condizioni normali… questo è il Comune di Marino. Ma veniamo al problema, tutti noi conosciamo la situazione della cementificazione nelle nostre zone, stanno costruendo in ogni dove, ma francamente neanche la mente più contorta era mai arrivata a CANCELLARE un marciapiede per costruirci sopra un parcheggio… Siamo in via Nettunense al civico 35

(per capirci appena passato il semaforo dell’incrocio per il centro commerciale la nave direzione pavona lato sinistro ) a seguito della costruzione di due palazzine si è ben pensato di togliere ai cittadini circa quaranta metri lineari di marciapiede, preesistente alla data dei lavori, per creare un’area parcheggio per i futuri residenti. La cosa più assurda è che una volta occupato dalle auto non resta la spazio per i pedoni, che si vedono costretti a percorrere l’intero tratto direttamente sul sedime stradale, con rischi annessi e connessi. Basterebbe ricordare che la via Nettunense è stata considerata una delle strade più pericolose d’Italia, che la sicurezza dei cittadini dovrebbe essere al primo posto nella lista delle priorità di chi governa, che non si può togliere un bene cosi importante come un marciapiede e destinarlo a parcheggio. Gli spazi vanno lasciati dai costruttori e non dobbiamo metterceli noi cittadini.

Faccio presente:
– che con un verbale del 14 Aprile 2012 il Comune di Marino ha assunto da Astral la gestione dei marciapiedi della via Nettunense.
– che il 28 novembre 2012 ho protocollato un esposto al comune di Marino denunciando il fatto, ma che ad oggi nessuno ha risposto.
– che ho spedito denuncia anche ad Astral, ma che questa ha scaricato sul Comune la responsabilità a seguito dell’accordo sopra menzionato.
– che come al solito rimane come ultimo interlocutore per il cittadino solo la Procura della Repubblica Italiana.

Giuseppe Di Giamberardino
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