Vento nuovo, tempo scaduto

Un Cambiamento che anche a Marino non si potrà più fermare

La profondità della crisi è la chiarezza dell’esaurimento di un sistema di convivenza civile, del suo modello economico e finanziario, dell’etica della civiltà che siamo. Un esaurimento che non concede più deroghe e che rivela sempre più i meschini brandelli di quel tessuto corrotto che è il patto di rappresentanza tra i cittadini e la classe politica. Per questo il risultato elettorale è il segnale di un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere. E il Movimento per il Cambiamento, dopo averla già intuita, vuole potenziare e organizzare l’opportunità a Marino. Vento nuovo, tempo scaduto.

Porre i valori e i principi costituzionali alla base di un programma di governo è ora la rivendicazione di diritti e doveri nuovi per fare la necessaria piazza pulita delle abitudini di una politica irrigidita, involuta ed estranea ai problemi reali che ha dimostrato di snobbare o sottovalutare in nome dell’interesse di bottega. I fronti apparentemente contrapposti sono univoci nel garantirsi privilegi sfacciati senza voler mettere in discussione tale irresponsabile parassitismo. Il Palazzo ha perso il contatto col Paese e ha fatto della campagna elettorale l’ennesima, insignificante sagra delle promesse mentre perfino le clientele più sfacciate sanno che non c’è più nulla da promettere perché non c’è quasi più nulla da regalare e rubare. Vento nuovo, tempo scaduto.

Ora il segnale c’è. Acerbo e disorganizzato quanto si vuole, ma c’è ed è chiaro. E’ il coro di una protesta proveniente da tutte le parti, ma c’è ed è crescente. Può essere evanescente ma può organizzarsi per diventare una solida base di cambiamento reale. La protesta può e deve diventare proposta. Vento nuovo, tempo scaduto.

Devono restituire tutto quello che hanno rubato. Denaro pubblico, speranze, senso civico, partecipazione, credibilità dell’informazione, serietà del dibattito. Devono rinnovarsi cambiando, dimostrando nuova credibilità, oppure andarsene senza lasciare traccia. Linguaggio, prassi e formule superate, che non hanno più senso, che sono residui di identità e contrapposizioni che hanno fatto il loro tempo, devono tramontare. E personaggi insignificanti che restano incollati alla poltrona per riempirsi le tasche finché si può, devono scomparire dalla circolazione. Qui, a Marino, il Movimento per il Cambiamento incarna questa determinazione. Vento nuovo, tempo scaduto.

Questa sarà una testimonianza in tutto il Paese contro chi ha tolto al Paese prospettiva e dignità. Tutti coloro che si sentono animati da consapevolezza e buona volontà devono risolversi da bandiere ormai superate e rispondere personalmente, con nome e cognome, ad una chiamata che non ha più tempo se non questo. Il dopo potrebbe non esserci più. Vento nuovo, tempo scaduto.

Anche tutto ciò che ci ha ridotti così ha un nome e un cognome. Molti nomi e molti cognomi. Vogliamo conoscerli tutti, vogliamo sapere tutto, vogliamo sapere in dettaglio come stiamo veramente e perché. Il Movimento per il Cambiamento ha questa ambizione, vuole trasformare la protesta in proposta. L’azione è già in corso nel paese come nel Palazzo, siamo nel Palazzo ma fuori di esso, siamo nel Palazzo per portarci il paese. Qui a Marino abbiamo colto il vento nuovo e il tempo scaduto con due anni d’anticipo. Ora questo sentimento e questa determinazione dilagano nel paese, diventano volti, scelte, organizzazione sul territorio. Diventeranno precisi programmi di governo, precise assunzioni di responsabilità. Possono esserci gli errori, le sviste, le incertezze di un massimalismo quasi d’obbligo di fronte ad una situazione che esige risposte immediate, ma la linea è tracciata, si va avanti. Vento nuovo, tempo scaduto.