Il Movimento 5 Stelle incalza la giunta Zingaretti sulla speculazione edilizia nell’area del Divino Amore di Marino
Noi Cambiamo - Redazione
Oltre 15000 nuovi abitanti in arrivo per il raddoppio insensato dei centri urbani di Santa Maria delle Mole e Frattocchie
Con una interrogazione presentata al Presidente Zingaretti e agli assessori Civita e Refrigeri, il Movimento 5 Stelle della regione Lazio irrompe sul tema della speculazione edilizia di cui è interessata la zona del Divino Amore di Marino. La battaglia per la tutela di una risorsa non rinnovabile come il suolo vede il M5S in prima linea contro qualsiasi logica speculativa che metterebbe a rischio una vasta e pregiata area della campagna romana. L’iter amministrativo della cementificazione orchestrata dal duo Polverini-Palozzi inizia circa 2 anni fa e si caratterizza per la vastità delle cubature autorizzate senza un’attenta valutazione dell’impatto sulle risorse idriche, sul valore storico-archeologico del luogo, sulle produzioni vitivinicole di qualità. Si vorrebbe dare il via alla cementificazione di centinaia di ettari attualmente verdi per portare altri 15000 abitanti nella pianura di Marino, nell’area di Santa Maria delle Mole e Frattocchie. Un vero e proprio raddoppio dei due centri urbani che già oggi collezionano migliaia di appartamenti invenduti.
“Con questa interrogazione” ha dichiarato il cons. Silvia Blasi del Movimento 5 Stelle regionale “abbiamo voluto capire da che parte sia la giunta Zingaretti. Va infatti ricordato che nel 2011 la Provincia di Roma guidata proprio da Zingaretti, con una nota dell’assessore Civita, dichiarava come l’operazione Divino Amore voluta dall’allora presidente Polverini e dal sindaco di Marino Adriano Palozzi, oggi consigliere regionale, fosse palesemente in contrasto con le direttive e le strategie del Piano Territoriale Provinciale Generale e quindi di fatto non realizzabile. Zingaretti e Civita saranno ancora della stesa opinione o PdL e PD mostreranno gli stessi interessi sul cemento?”.
Non resta che aspettare la risposta della Giunta regionale, che su questo tema dovrebbe esporsi prima che gli iter burocratici avviati dalla Polverini e da Palozzi portino ai permessi a costruire, distruggendo un altro pezzo di verde pregiato alle porte di Roma.
