L’esempio di come il disinteresse pubblico sia pericoloso quanto degli amministratori incapaci
La storia è amara quanto sconvolgente: in tre scuole del comune di Marino, la materna B. Ciari e le elementari I. Nievo e A. Frank, sono stati rilevati, già nel 2006, valori di concentrazione di gas radon molto al di sopra dei limiti previsti dalla legge a tutela della salute.
Secondo gli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il radon è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo ma l’amministrazione comunale, con disarmante superficialità e arroganza, ha preferito ignorare il problema dopo essere stata, essa stessa, a operare le rilevazioni.
Proprio in seguito a tali rilevazioni, numerosi e inascoltati sono stati i solleciti del dirigente scolastico inviate al Comune, al Commissario, all’ARPA ed alla Regione tanto che, dopo tre anni (!), è intervenuta la ASL Roma H che, di fronte al perdurare dell’assenza dei necessari lavori di bonifica, ha chiesto a novembre 2012 la chiusura dei locali delle scuole (la richiesta è stata poi reiterata nel gennaio 2013, in seguito ad ispezione)!
Sembra incredibile ma è tutto vero, tanto che la ASL Roma H ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica competente. C’è voluto, dopo tre anni di delibere rimaste lettera morta dal 2009 al 2012, l’impegno di un piccolo gruppo di genitori intervenuti per tutelare la salute dei propri figli e dei figli di chi, purtroppo, è rimasto indifferente anche di fronte a un tale scandalo. Questi genitori, con la clamorosa restituzione al sindaco dei regalini di Natale 2012 e con azioni di volantinaggio e di sensibilizzazione degli organi di stampa, hanno ottenuto di essere ricevuti dal “primo” cittadino e di poter prendere parte, in seguito, a un tavolo di lavoro con i tecnici comunali.
C’è voluta, anche in questo caso, tutta la loro determinazione e il prezioso supporto di una mamma docente universitario con una qualificata esperienza in materia, per rimediare alla impreparazione dei “tecnici” comunali e ottenere l’intervento delle strutture competenti dell’INAIL e del personale qualificato a intervenire.
A oggi si è quindi ottenuta la giusta attenzione su questi plessi scolastici e si può stare certi che il lavoro di questo gruppo di genitori, che auspichiamo possa essere da stimolo anche a chi magari si sta risvegliando dal torpore del “disinteresse pubblico”, porterà a raggiungere i risultati voluti. Restano, purtroppo, gli anni in cui dei piccoli bambini e il personale delle scuole hanno respirato il radon (e continuano a respirarlo fino a quando non saranno completati i lavori) nella volgare indifferenza di quegli amministratori che avrebbero dovuto vigilare sulla loro salute.
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