C’è stato chi ha accusato i 5 Stelle in Regione di aver compromesso l’approvazione del nuovo Piano, facendo mancare il numero legale in aula al momento del voto sull’iscrizione all’ordine del giorno della proposta. I consiglieri 5 Stelle invece si stanno opponendo con forza a quella che definiscono una farsa, messa in scena dei partiti e che potrebbe avvantaggiare le speculazioni edilizie.
Veniamo ai fatti, iniziati l’altro ieri il 12 Febbraio. Il Presidente del Consiglio regionale Leodori, alla ripresa delle attività dopo la pausa pranzo, ha effettuato il controllo del numero legale su richiesta del Vicepresidente della Giunta: dopo che era stata depositata la proposta del M5S sul taglio dei vitalizi ai consiglieri regionali. Mancando il numero legale, il Presidente ha sciolto la seduta senza prima convocare, come sarebbe invece da Regolamento, la Conferenza Capigruppo ed il Consiglio per venerdì, ultimo giorno utile ad evitare la possibilità di un pericoloso vuoto normativo. Dopo una strenua battaglia in Conferenza Capigruppo, la nuova convocazione del consiglio è stata condizionata all’abbandono dell’aula consiliare dei 5 Stelle. I consiglieri hanno così interrotto l’occupazione, dimostrando il senso delle istituzioni ed il rispetto degli interessi pubblici, dei beni comuni e dei diritti che caratterizzano il MoVimento. Si è in attesa che l’Ufficio legislativo della Regione Lazio dia il via libera per convocare un Consiglio urgente nel fine settimana. Se così non fosse, ed il Consiglio fosse aggiornato a dopo il 15 Febbraio, nel lasso di tempo che va dalla scadenza alla nuova approvazione la nostra Regione rimarrebbe sguarnita di uno strumento di salvaguardia delle bellezze paesaggistiche. Questo renderebbe possibile elargire concessioni, se non iniziare costruzioni, eliminando – fosse anche solo per poche ore – tutte le tutele paesaggistiche attualmente vigenti sulle aree attualmente vincolate – compreso, si ribadisce, il Divino Amore. Si verrebbe insomma a creare un vuoto normativo, che i famelici magnate dell’industria edilizia – i “palazzinari” – avrebbero la possibilità di riempire… di cemento, con il felice consenso di Giunte e Partiti e con buona pace di interessi pubblici e salvaguardia del territorio. La proroga consiste in soli due articoli, che con rispettive dichiarazioni di voto – salvo ostruzionismi, in poco tempo può essere approvata.
Non si capisce perché tutti i Gruppi consiliari tranne uno, pur avendo già votato la proroga in Commissione all’unanimità, abbiano poi ostacolato la riconvocazione del Consiglio per venerdì 14: ultimo giorno utile prima della scadenza. Si capisce invece benissimo una cosa: il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza di opposizione, tanto alla Regione quanto in Parlamento, che tenta strenuamente di difendere le ricchezze del territorio dalla deturpazione e dalla speculazione, perché tali ricchezze restino di tutti e non vengano riservate ai pochi e potenti soliti noti. Non si sono registrate dichiarazioni in merito da parte dell’ex Sindaco di Marino Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia.
Il M5S invece difende i cittadini e salva loro il…territorio.
Comunicato a cura di Marino5Stelle