Il caso delle dimissioni della Santurelli: da La Stampa con Gramellini alle ‘povere’ parole del segretario locale sig.ra Silvani, passando per gli inquietanti sillogismi del sig. Cecchi
Ma veniamo ai fatti.
Serena Santurelli, 25 anni, studentessa di scienze politiche, eletta un anno fa nelle schiere del PD marinese al ruolo di Consigliere Comunale, dopo un anno ha presentato in consiglio ad agosto le sue dimissioni spiegando che, in sostanza, il PD non fa opposizione al centro destra e protegge i poteri forti del cemento che guidano la coalizione di Palozzi e Silvagni da circa un decennio. La dignità e la forza morale di questa azione della giovane Santurelli non è passata inosservata al PD marinese che, con una stupefacente superficialità, ha dichiarato attraverso la sua segretaria sig.ra Silvani che se la Santurelli va via, il PD locale se ne farà una ragione. Del resto il PD è stato l’unico schieramento dell’opposizione di Marino a non chiedere al Prefetto lo scioglimento del consiglio comunale di Marino dopo l’arresto del sindaco Silvagni. Anzi, ad onor di cronaca, il capogruppo Ciamberlano è più volte intervenuto negli ultimi mesi a sostegno “morale” del sindaco arrestato con un atteggiamento che sembrerebbe ancora una volta confermare le voci di un ‘aiutino’ da parte di Silvagni e di tutto il centro destra nel vincere le primarie del PD nel 2014. Inoltre, c’è da osservare che la Santurelli è diventata scomoda nel momento in cui ha preso posizione contro la cementificazione del Divino Amore, cioè quando a luglio una limitatissima maggioranza di 10 consiglieri – contro 8 dell’opposizione considerando l’assenza più che sospetta di Ciamberlano – ha consentito al centro destra di votare il via libera al progetto contro il quale anche la Città Metropolitana di Roma – oltre ai cittadini di ADA, ACC, Italia Nostra e Legambiente – hanno presentato ricorso al TAR del Lazio.
E così a Marino, il PD esercita le sue ragioni mantenendosi nel solco del suo ruolo di stampella al centro destra e salvaguardando il vecchio che sa ben inciuciare, il centro destra manda avanti la sua amministrazione nonostante il sindaco Silvagni sia in carcere (sospeso dal prefetto Gabrielli da inizio aprile per indagini di corruzione), mentre in consiglio comunale l’unico consigliere del centro destra che interviene, l’esperto Cecchi, si ispira a sillogismi di Aristotele per dichiarare che è inutile andare ad elezioni visto che solo un anno fa il ‘popolo’ ha dato ragione alla proposta del centro destra guidato da Silvagni e che, quindi, si è coerenti se si continua in questa esperienza. Peccato che, nel frattempo, Silvagni sia in carcere per indagini legate – secondo le fonti di stampa – alla corruzione, al peculato, all’usura ed allo scambio di voti, ma questo all’aristotelico Cecchi e a tutto il centro destra non interessa. Povera Serena, povera Marino, povera Italia.
Adolfo Tammaro, Movimento per il Cambiamento