PD e pezzi del centrodestra a Marino

Avanti con la grande coalizione pur di vincere

Pare proprio che si farà l’accordo tra il PD e pezzi rilevanti del vecchio sistema di potere Palozziano.
Con riunioni ufficiali che hanno visto PD, ex amici di Palozzi e Unione di Centro Sinistra sedersi allo stesso tavolo, si delinea quella che potrebbe essere la ‘grande coalizione’ – che alcuni già chiamano la ‘grande ammucchiata’ – per tentare di vincere le elezioni di primavera a Marino.

Il grande nemico dichiarato da tutti è il Movimento 5 Stelle che, stando ai sentori nelle strade, ha guadagnato ulteriormente consensi a Marino dopo l’ottima opposizione in consiglio comunale, le pessime performance del PD con Ciamberlano e company, e la rovinosa caduta del centrodestra con tanto di condanna di Silvagni.

I pezzi dell’ex armata di Palozzi che siedono per le trattative al tavolo del PD sono di tutto rispetto: si parlerebbe dell’ex assessore Massimo Prinzi, affiancato da un altro ex assessore, Arianna Esposito, per finire con il gruppo di Gianfranco Bartoloni, anche lui ex assessore con Palozzi e Silvagni. Per finire, anche l’ex sindaco Silvagni sarebbe pronto a far confluire il suo comunque cospicuo bacino di voti sul PD, specie se il candidato fosse Ciamberlano, con una operazione che a Marino molti considerano già sperimentata con successo nel 2014. Quindi, visti i nomi e i pesi di ciascuno, una più che ipotetica alleanza che ha ricevuto recentemente anche la benedizione del grande tessitore storico delle fila del PD, il sen. Bruno Astorre, che avrebbe commentato: “E perché no?”.

Meno contenti quelli dell’UCS che, al momento, con la Di Giulio presente al tavolo, avrebbero declinato l’offerta di entrare nella grande ammucchiata. “Le ragioni del no sono semplici” ha detto la Di Giulio “per noi non è abbastanza chiaro il percorso che dovrebbe avere questa coalizione, né sono chiari gli elementi che ci dovrebbero unire ai fini di un governo cittadino. Non è un “no” definitivo ma, a queste condizioni è impossibile aderire”. Un no che però, vista l’alternativa già sperimentata della prestazione separata ma perdente, potrebbe diventare un sì, come sembra auspicare anche il vecchio on. Santarelli, che parlando di rinnovamento vede di buon occhio il contributo di alcuni ex del centrodestra “Erano prima del PCI e del PSI, … per loro è un ritorno a casa”. Insomma, si profila un significativo riposizionamento con ‘salto della quaglia’ di alcuni ben noti ‘ex amici’ di Palozzi, sempre che a marzo dalle indagini della procura di Velletri non emergano dei nuovi indagati relativi al malgoverno del centrodestra degli ultimi 10 anni …

Su tutti questi riposizionamenti aleggia, comunque, la paura di una vittoria del Movimento 5 Stelle, vittoria che viene scongiurata con gli anatemi e le dichiarazioni nervose da Palozzi e temuta concretamente dal contraddittorio PD di Marino, pronto – a quanto sembra – a rinunciare a qualsiasi pudore, pur di aggregare consensi in tutti i modi, anche in direzioni ritenute solo pochi mesi fa impossibili.

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