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Divino Amore e Mugilla: arriva la Corte dei Conti

Indagine sull’operato del centrodestra 2011 di Palozzi, Cecchi, Silvagni & Co.

Avvisati con una lettera i consiglieri dell’allora maggioranza, alcuni di minoranza e alcuni dirigenti di Marino dei possibili danni erariali derivanti dagli atti del cemento: ipotizzati eventuali danni per molti milioni di euro. Da un altro lato, nel silenzio, avanza la magistratura e dall’alto, come tutti sanno, incombono indagine ANAC e i ricorsi al TAR degli ambientalisti.

Sulla questione Divino Amore si manifesta, improvvisa ma non inattesa, la Corte dei Conti. L’azione della Corte è conseguente ad un esposto denunzia presentato nel 2013 dall’allora consigliere di opposizione Adolfo Tammaro (Movimento per il Cambiamento) supportato dagli avvocati del comitato Argine via Divino Amore (ADA). La Corte, negli scorsi giorni avrebbe avvisato, con lettere distinte nei contenuti in alcuni casi, formalmente i consiglieri comunali della consiliatura di Palozzi del 2011-2013 di aver avviato un’ indagine sul possibile danno erariale conseguente alle delibere approvate il 3 agosto 2011, le famose delibere contestate dagli ambientalisti sul Divino Amore e Mugilla, e sull’operato della Polverini in riferimento, a quanto sembra, al Programma Integrato di intervento approvato alla Ecovillage srl in data 15 febbraio 2013, pochi giorni prima delle elezioni alla Regione Lazio che avrebbero eletto Zingaretti.

L’indagine, da quanto emerge dalle indiscrezioni, prenderà in esame tutte le possibili irregolarità dell’operazione di cementificazione e quantificherà l’eventuale danno erariale complessivo conseguente alla reiterata approvazione – in tempi diversi – delle delibere di consiglio comunale relative al Divino Amore e Mugilla. Va ricordato che nel corso degli anni il centrodestra di Palozzi, Cecchi, Silvagni e Co si è caratterizzato per la sistematica bocciatura di tutte le mozioni nelle quali, più volte, il consigliere civico di opposizione Tammaro prima in totale solitudine in consiglio per circa tre anni, poi dal 2014 con il supporto anche del M5S e di UCS, ha chiesto di fermare – in autotutela – il progetto di devastazione del Divino Amore e di Mugilla voluto da Palozzi. Il danno ipotizzato attuale, indicato nelle comunicazioni, pare ammontare a molti milioni di euro, con alcuni che indicano in 18 milioni la cifra per ora ipotizzata e su cui si svolgeranno gli accertamenti ulteriori i giudici.

Solo a titolo di promemoria ricordiamo che la delibera 35 del 3 agosto 2011 – dalla quale partì l’operazione che vorrebbe la cementificazione del Divino Amore e Mugilla – fu votata nel seguente modo:
Voti favorevoli di maggioranza n. 15 (Palozzi, Cecchi, Silvagni, Minotti, Marchetti, De Simone, Cherri, Cianci, Manni, Pasqualini, Del Mastro, Trinca, Pagliarini, Lamanna, De Acetis)
Consiglieri assenti n. 5 ( Chiappa, Prinzi, Rapo, Di Marco, Andreuzzi)
Voti contrari n. 5 ( Tammaro, Onorati, Ciamberlano, Ambrogiani, Candi). Nessun astenuto.

L’indagine per ora è solo alle fasi iniziali, ma certo quello arrivato via lettera non è un bel segnale per il centrodestra e il suo novello candidato Stefano Cecchi. Dall’altro lato, nel silenzio, avanza la magistratura e dall’alto, come tutti sanno, incombono indagine ANAC e i ricorsi al TAR degli ambientalisti.
Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà dopo questa ulteriore scossa di terremoto nella politica del centrodestra marinese.

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