71° anniversario della Liberazione

Ivano Ciccarelli scrive al Commissario Straordinario di Marino

G.le Dott.ssa,
Marino è un paese strano. Molte cose vanno riordinate, rimesse al proprio posto. E nonostante la singolare umanità che popola questo sfortunato paese, mi creda: qualcuno ci prova. Tra le tante cose da riordinare c’è anche l’anniversario del 25 aprile cioè la festa d’Italia più bella di sempre: la Liberazione. E una parte della cittadinanza ha tentato di riferirLe questo bisogno: riconsegnare il giusto senso a questo 71° anniversario e quelli in divenire. 

Il 10 ottobre 2015 è stata mia premura inviarLe “bifolki – storie di classe a marino” (Uff. Prot. n° 0046667). Nella nota chiedevo di essere (addirittura?) ricevuto, Le avrei spiegato che il mio scritto, benché semplice, aveva ed ha lo scopo ambizioso e direi condiviso, di rimettere al proprio posto qualcosa che appartiene alla bistrattata memoria storica di Marino. Tentativo che talune Associazioni locali hanno pure proposto nell’iniziativa pubblica dello scorso 15 gennaio 2016. E dovrebbe ricordarlo, poiché il richiesto ‘patrocinio’, qui, non lo ha concesso.

Si figuri Dott.ssa; Marino è talmente bizzarro che ogni 25 aprile ci si ostina a recarsi dagli estranei …purché si portino fiori (?) e puntualmente ignoriamo i concittadini “fucilati” nel 1944 dall’occupante nazista, come lo furono i nostri due ragazzetti, Fernando Lanciotti di 20 anni, e Walter Ludovisi di 19 (verifichi nell’Archivio storico, io l’ho fatto!). E mai un governante straordinario o politico, laico o prelato, che in questi 71 anni abbia mai deposto un fiore o speso una parola alla loro memoria. Marino è così stravagante che – al pari del noto caso di Affile – nel 2008 ha, però, deposto una lapide ad un prete ‘collaborazionista’. Per non parlare … anzi parliamone … di una strana “lista del 1934” dove – a detta degli storici – sembra che tra le spie dei nazifascisti risulti il sig. ‘Aurelio Del Gobbo’ esattamente colui che titola la locale sezione A.N.P.I. (?).

Dunque: gli argomenti non mancano! Però Marino è curioso e per questo 71° anniversario scomodiamo le Vittime di Cefalonia (?). E in questa iniziativa, da Lei sostenuta (io c’ero e credo l’abbia ascoltato anche la Vostra delegata), hanno dato finanche parola a chi – nell’indifferenza degli astanti – si è presentato dicendo testé: “sono uno di quelli che ha partecipato al tentativo di golpe del generale De Lorenzo” (?). Cioè, come Lei sa, una delle più infamanti pagine della storia italiana.

Marino è peculiare a tal punto che il solo ‘prestigio’ di un acronimo nazionale non garantisce assolutamente nulla a chi, dopo, localmente rilascia un patrocinio istituzionale. Perché? Semplice: se “A.N.P.I.” equivale a serietà (nel 2016 poi!?), l’eccentrica sezione marinese sarebbe …commissariata.

La Vostra permanenza straordinaria (forse) sta giungendo al termine, “l’incidente” possiamo considerarlo chiuso. All’insolito Marino restano questi e tanti altri problemi. E la speranza (dicono non muoia mai) di avere a breve un governo della città capace e dalla giusta sensibilità. E non è facile!

Illudendomi di non averLa annoiata e con l’impertinenza che si confà al bifolco che sono, cioè l’ultimo degli ultimi marinesi, in cuor mio posso dire che (assieme ad altri) ho tentato di avvisarla, per questo Le consiglio (addirittura?) di non badare agli standard degli acronimi e ponderare meglio quel che tutelerà in chissà quale altra sventurata comunità.

Buon lavoro, Ivano Ciccarelli

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