Trascinato da un formidabile Di Battista, il Movimento 5 stelle si propone come unica alternativa per la rinascita di Marino.
Chi c’era, strabuzzava gli occhi. Li strabuzzavano anche gli attenti osservatori delle altre coalizioni che contendono al Movimento 5 stelle lo scranno del governo di Marino, in particolare gli uomini di Palozzi e Cecchi, increduli in fondo alla piazza Sciotti.
Stavolta la piazza era davvero stracolma, non di candidati, come nel caso del giorno prima, ma di gente, di elettori veri e liberi. Giovani, famiglie, adulti maturi e anziani, di tutto di più. In un paese dove il voto è controllato persona per persona, dopo 10 anni di Palozzi e centrodestra, una piazza libera come quella del 2 giugno a Marino era impensabile per molti, ma il M5S ha dimostrato a tutti di essere pronto al grande salto e lancia la sua sfida finale per il governo onesto e capace, con passione, del comune di Marino.
In un crescendo di interventi in cui si sono succeduti con irresistibile trasporto dalla Denicolò e Barillari (consiglieri regionali), alla Fattori (senatrice), da Castaldo (parlamentare europeo) fino ad un formidabile Di Battista, il candidato Colizza ha chiuso il comizio, sottolineando tutte le contraddizioni dello schieramento di Cecchi e della Di Giulio.
“Possiamo fermare la cementificazione, possiamo trasformare i rifiuti in risorse ma soprattutto possiamo riportare l’onestà e il diritto a Marino” ha chiuso Colizza.
L’esito del voto è certamente incerto, ma oggi il M5S ha messo nel bagaglio diversi punti a suo favore. E ora la parola ai cittadini, sperando che vincano con il voto quelli liberi dalle clientele.
