Insolita analisi del voto
A guardare bene, tra i superstiti delle inchieste giudiziarie dell’ex centrodestra marinese c’è una novità, spunta fuori una misteriosa donna che – da sola – vale 400 preferenze circa. Tra gli uomini ex ‘moderati’, nel 2016 (annus orribilis), dunque: tra i più votati c’è una donna, di per se è un dato confortante. Intendiamoci: nulla a che fare (?) coi ‘misterMille preferenze’ di qualche anno fa!! Comunque: questa misteriosa donna, la sig.a o sig.na Pamela Ermo, nessuno l’ha mai ascoltata nei comizi, ne letta in qualche comunicato, eppure, sembrerebbe abbia argomenti convincenti e dialettica suadente. Tant’è: ha convinto così tante persone a trascrivere il suo nome sopra la scheda elettorale. E non è mica poco. Assolutamente no!
Questa misteriosa donna (e direi pure: molto audace) si è così ‘vincolata alla politica’ e quasi certamente, come ben merita, si accomoderà negli ambìti scranni di Palazzo Colonna. Vera linfa vitale per il centro-destra marinese perché, ‘sto giro, all’Opposizione occorrono ‘argomenti – tanto – convincenti e dialettica – molto – suadente’. A questa misteriosa donna vanno, dunque, i miei personali complimenti e auguri di buon lavoro. E miseri suggerimenti (ahime oltre non vado): seppur al semplice osservatore quale sono risultino già abbondantemente annunciati; affili comunque i Suoi requisiti perché nel Consiglio comunale di Marino… hic sunt leones!
Altra donna squisitamente, storicamente e nostalgicamente di destra: la sig.a Sabrina Minucci. Col suo bottino da 1900 voti circa, piaccia o no, è la rivelazione dell’annus orribilis. Se solo rinunciasse – pubblicamente – a certi eccessi folcloristici …ebbene si: potrebbe ambire al ruolo di leader attorno al quale rimodulare il devastato (oggi) centro-destra per un divenire molto importante, cioè da futura sindaca. Per l’eventualità, però, occorre acuta prudenza e grande sagacia. Ma l’attuale suo entourage risulta ancora troppo irriverente al bon-ton costituzionale Antifascista per rifrazione. Attorno a se ‘la rivelazione’ ha bisogno di esibire tatto istituzionale e assai meno tattoo palesemente inneggianti. Un ‘saver fair’ politico irrinunciabile per la credibilità di una prima cittadina (ameno che la Minucci serbi in cuor suo una guerra civile tipo quella che pensavamo chiusa ‘illo tempore’ a Piazzale Loreto). Nel vulnus dei suoi ex-alleati, 1.900 preferenze (tutte o quasi Marino-centriche) creano solo insufficienza democratica che rimandano (una stilista) a debite riparazioni di stile. Oggi primaticcia ma non è affatto escluso che otterrà la maturità popolare al prossimo giro elettorale. Si vedrà.
E che dire dei “socialisti”: siamo delle particelle del mondo, e basta moltiplicare liberamente i nostri pensieri, le sensazioni, i cedimenti e le estasi, per entrare in una quieta connivenza con l’universo e per accogliere, perfino in noi stessi, la molteplicità dei mondi possibili … di ogni mondo possibile. Quindi nel 2016 – cioè in epoca che qualcuno ha definito essere del “capitalismo senile” – anche quella particella di mondo dei “socialisti” marinesi e della loro mirabolante candidatura del sig. Giulio Santarelli. L’esito? Ennesimo attestato d’esistenza (a loro piace così). Nel frattempo il ‘lumproletariat’ s’è perso, come ectoplasma liquefatto nelle cosmicomiche postmoderne.
E giungo all’elettoral tenzone.
Per la sig.a Eleonora Di Giulio bisogna scomodare i Greci antichi (la sua Coalizione, il PD, meritano lo sforzo, daje!): il termine “ipocrisia” ricorre ossessivamente, ovunque, dalle bettole ai meglio salotti. Tutti ne fanno largo uso e abuso, additata come la più esecrabile delle condotte umane. La “ipocrisia” rinvia etimologicamente alla dimensione dell“actio”. L’hypocrites in greco è l’attore che calca la scena e dissimula, si cela dietro una maschera, finge di ignorare qualcosa di cui in realtà è a conoscenza [l’ecologista Di Giulio sa perfettamente che la sua coalizione dovrà fare la speculazione edilizia al Divino Amore]. Ma la dimensione dell’attorialità non esaurisce il ventaglio semantico della parola in questione. L’ipocrisia è …apparentata… con un termine assai caro al lessico (addirittura) kantiano: il verbo greco “krino” equivale a ‘separo’, ‘distinguo’, ‘giudico’, da cui (ecco Kant) “kritik” cioè ‘critica’. Anche l’etimo della parola ‘giudizio’ in tedesco (ur-teil, teil = parte, sezione) rinvia ad una attività di discernimento. Se “krino” denota la matrice giudicativa del termine, il prefisso “hypo” indica uno “stare sotto” al giudizio, una sua messa in sospensione, una falla nel meccanismo. L’ipocrita è (dunque) colui, colei, che per ignavia, o perché riposa nello “Shabbath” del creatore, si astiene dal giudizio. Ciò premesso per dire che gli alleati in Coalizione che sostengono la Di Giulio, si astengono, reciprocamente, l’un l’altro, di emettere la benché minima opinione che hanno di se stessi ed esattamente come il migliore degli hypocrites … recitano, simulano, drammatizzano. Altrimenti si realizza quella ‘falla nel meccanismo’ di cui prima ed esploderebbero come petardi. Ed io (poi) che sono una nullità in terra mi astengo dal giudicare politicamente la Di Giulio, ma una idea me la son fatta: è una donna molto coraggiosa …solare, pacioccona e dalle scollature generose.
Ho scritto questo pezzo dopo esser passato in piazza per il funerale al Presidente dell’ANPI di Marino. In quella piazza ho capito perché il Movimento 5 Stelle deve necessariamente vincere il prossimo ballottaggio. Mentre la candidata Di Giulio usciva da una parte della piazza con al seguito uno stuolo di ‘stipendiati’ della politica coll’abito buono, e che si son visti bene d’intonare “bella ciao” che pure qualcuno (di Coalizione), canticchiandola, proponeva a tutti (non sono d’accordo neanche sulle commemorazioni), io me ne andavo dall’altra e chi t’incontro? Il candidato Carlo Colizza, solo soletto, tranquillo, sereno, mi fa: aoh ciao Ivà … ciao Cà come và? … èèè mpo stanco!! … vabbè daje ch’è finita!! … se!! ci siamo il 19 ecchelo!! … aoh ci si vede ai seggi!? … avoja come no, se divertimo!! … aoh m’bocca al lupo!! … W il lupo!!
Umile … manco fosse il cameriere di una pizzeria, invece è il prossimo “indaco”. Tranquillo, sereno, Carlo.
Ivano Ciccarelli
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