La lunga battaglia di grilli e formiche per la legalità nella terra delle clientele e della corruzione

La storia di un movimento di cittadini che, comunque vada, è entrato nella  storia di Marino.

Io c’ero, per questo mi posso permettere il lusso di raccontarla. Parlo di un pezzo piccolo, ma per molti assolutamente importante, della recente storia di Marino.

La storia dei grillini, come alcuni come Palozzi utilizzano in senso dispregiativo, e delle formiche che da tempo lavorano per cancellare dalla scena politica locale personaggi di infima caratura che hanno ridotto questo splendido territorio caratterizzato da un ottimo clima, dalle dolci colline vulcaniche e un buon vino ad una pattumiera sia in senso fisico sia in senso etico.

2005-2010

La lotta di un pezzo della società civile, che si era accorta del degrado dei partiti sul territorio marinese, nasce a Marino nel 2005, il 5 maggio del 2005, esattamente (vedi illustrata questa storia che segue qui http://files.meetup.com/6792602/MxC-M5Stelle4-13.pdf dal 2005 al 2013). Un gruppo di venti persone dopo la sfiducia con percosse al sindaco Onorati capisce il gioco che stanno facendo la destra e la sinistra, nello spartirsi il potere, ma soprattutto, nel voler gestire il cemento che, con grande trasversalità, è stato programmato con una Variante generale al PRG per il vantaggio di pochi, i soliti personaggi delle speculazioni edilizie, a svantaggio di tutti gli altri. Salviamo Marino, questo è il nome del comitato che per 5 anni, dal 2005 fino al 2010 tenterà di contrastare la deriva etica e politica. I nomi dei fondatori di Salvaimo Marino sono Adolfo Tammaro, Marco Carbonelli, Paola Cecinelli, Domenico Brancato, Orlando Papalini, Nicola Casale, Mario Genco, Gianni Maggi, Andrea Trinca, Francesco Maria Ermani e tanti altri, oggi ben noti sul territorio. Ma lo sforzo continuo e persistente di questi cittadini sembra essere inutile. Col passare degli anni,  si comprende che per contare e cambiare le cose si deve arrivare in consiglio comunale.

2010-2013

Così nel 2010, da questo gruppo nasce la proposta della società civile. La storia da qui in poi si intreccia tra grillini e formiche, prima insieme, poi apparentemente divisi, infine ancora insieme. Ma vediamo i fatti. È il 2010 e nel mese di giugno Adolfo Tammaro, Marco Carbonelli, Francesco Maria Ermani con il supporto, allora esterno, di Andrea Trinca, lanciano la sfida al sistema politico di Marino da parte della società civile, immaginando di arrivare in consiglio comunale. La sfida è lanciata e ad ottobre 2010 il gruppo della ‘Lista Tammaro Sindaco’ è già di 100 persone, soprattutto della pianura di Marino. Tra di esse spicca Nicola Fuschini che rappresenta nel gruppo i grillini DOC. Proprio Nicola lancia sul blog di Beppe grillo un annuncio per un incontro dei grillini di Marino: siamo a novembre 2010 e in una piovosa domenica pomeriggio al Bar Incontro a Frattocchie e poi in Sala Allan si incontrano per la prima volta in terra marinese Nicola Fuschini, Francesco Leandri, Marco Carbonelli, Emanuele Dessì (che arriva da Frascati), Gian Marco Onorati, Manolo e altre quattro persone. È questo per Marino il primo tentativo di aggregazione a 5 stelle.  La decisione di questa domenica di novembre del 2010 è unanime tra i partecipanti, cominciare ad inserirsi nei gruppi ‘sani’ dei comitati cittadini di Marino e cominciare a conoscere i problemi del territorio. Tra i più entusiasti del gruppo c’è Francesco Leandri, il ‘giocattolaio’ di Marino – come lui stesso ama definirsi -, Francesco è l’uomo, il grande uomo, che poi risulterà determinante per il M5S locale. I mesi passano rapidi e i grillini si fondono in modo naturale con il gruppo della Lista Tammaro e in modo unanime si lavora per presentare tre liste civiche alle elezioni amministrative del 2011. A marzo 2011 il gruppo di Tammaro è estremamente solido e coeso, circa 500 indirizzi email di riferimento. Dalla parte grillina, su suggerimento insistente di Andrea Trinca, nasce una idea bizzarra: ma se una delle tre liste civiche che si presentano fosse legata a Beppe Grillo? Idea pazza ma che piace subito all’intero gruppo. il Movimento 5 Stelle è appena nato in ambito nazionale. Esiste già lo Staff ma le regole sono ancora in corso di definizione, tutto è molto fluido. Cristiano Paris, Francesco Leandri e Gian Marco Onorati prendono in mano la terza lista a supporto di Tammaro sindaco e avviano a marzo 2011 il processo di certificazione con lo Staff di Grillo. In due settimane sono pronti i nomi dei candidati e i certificati del casellario giudiziario. La convivenza tra le liste di Tammaro e la lista M5S è facile, infatti il gruppo di Tammaro ha definito sin dall’inizio un codice etico dei suoi aderenti che è praticamente analogo a quello dei grillini: due mandati, nessuna condanna e casellario giudiziario bianco! In modo inaspettato a fine marzo 2011 lo staff comunica a Cristiano Paris l’ok: siete accettati come M5S ma a una condizione, che il vostro candidato può essere Adolfo Tammaro ma deve essere il capolista di una unica lista, quella del M5S e non si possono fare alleanze!

Si. invoca allora a Frattocchie una partecipata riunione, 50 persone affollano la sala Allan, per decidere come procedere. Mancano 50 giorni alle elezioni del 2011, la lista Tammaro Sindaco va a gonfie vele, non si capisce perchè rinunciare alla alleanza, ma lo Staff è irremovibile: come M5S si deve andare da soli. La riunione a Frattocchie dà ,incredibilmente, un esito unanime: si continui con le Liste di Tammaro, il territorio non è ancora pronto per il M5S. Sono unanimi anche i grillini del gruppo, tra questi Francesco Leandri con ottimismo ci dice: “nessun problema ci saremo la prossima volta e sarà uno tsunami!”. Il gruppo diventa quello delle formiche, quello del giornale indipendente Noi Cambiamo, nato per far sentire una voce di questa parte di cittadini, altrimenti assente o azzittita dagli altri sia sulla carta che sul web. I grillini restano a tutti gli effetti formiche e a maggio del 2011 con il 5% dei voti Adolfo Tammaro nella sorpresa generale di tutti gli esperti di politica, diventa il consigliere civico del Movimento per il Cambiamento. Vince quelle elezioni Palozzi, al primo turno, in modo bulgaro promettendo tutto a tutti, con lavori su lavori, asfaltature e festini con cene a ‘go go’ nell’ultimo mese della campagna elettorale. Tammaro diventa il consigliere di opposizione contro il cemento al divino amore e con altre 30 persone dell’area ambientalista fonda ADA Argine via Divino Amore. Ma i grillini del gruppo scalpitano e così ad ottobre 2012, si svolge la prima vera riunione del M5S di Marino, con tanto di verbale conservato da Michele Testa, a Frattochie: presenti Francesco Leandri, Michele Testa, Gabriele Narcisi e Marco Carbonelli.

2013-2014

Rapidamente si arriva alle elezioni  regionali e  nazionali del fine febbraio 2013. Prima il gruppo è piccolo, poi dopo la riuscita a livello nazionale e regionale, la sala Allan a Frattocchie si riempie di gente interessata al movimento, arrivano Carlo Colizza, Valter Petrini, e via via molti altri. Ma la strada sarà ancora lunga prima di arrivare alla stabilità. Si fa un tentativo di mettere insieme Movimento per il Cambiamento e M5S Marino ad aprile 2013. Del resto la maggior parte dei grillini provengono proprio dal Movimento per il cambiamento e ad alcuni il percorso sembra naturale, ma non è così per tutti, da una parte e dall’altra. Una serie di sospetti, non conoscenze e posizioni rigide rendono non possibile la collaborazione e con grande razionalità i due gruppi decidono di partecipare separatamente alle elezioni del 2014, con tanto di auguri in un incontro ristretto a inizio 2014 a cui partecipano Carlo Colizza, Adolfo Tammaro (candidati sindaci dei due schieramenti) e molti degli attivisti attuali del M5S. A soffrire più di tutti è Francesco Leandri, ma la sua scelta di alimentare con la sua infinita energia ‘folle’ il M5S di Marino sarà indiscutibilmente vincente, ma lui ancora non lo sa e, con grande tristezza, chiede di essere cancellato dall’Associazine per il Cambamento, perché ritenuta in quel momento non compatibile con gli obittivi del M5S locale. Non solo lui soffre questa scelta, ma i fatti successivi faranno comprendere quanto sia stata allora oculata.

Le elezioni del 2014 vedono il successo al primo turno di Fabio Silvagni (successore di Palozzi) di Forza Italia. Il M5S raggiunge il 13,6% con 3 consiglieri in Comune (Carlo Colizza, Anna Paterna e Marco Cacciatore) il Movimento per il cambiamento, sorprendendo ancora tutti, supera i 1200 voti, oltre il 5% e conferma Adolfo Tammaro in Consiglio Comunale. Da qui, è storia recente. Tammaro apre subito la collaborazione ai consiglieri del M5S che, con grande rispetto e intelligenza, integrano di fatto nell’azione politica Adolfo, soprattutto su cemento e rifiuti. Sul cemento l’asse si allarga anche ad Eleonora Di Giulio, eletta, ma non nel PD.

2015-2016

Una anno dopo, ad aprile 2015, Fabio Silvagni termina malamente la sua breve e disastrosa  parabola politica con l’arresto e la successiva condanna per corruzione e peculato. Ad ottobre 2015 il Movimento per il Cambiamento, dopo un dibattito di circa due mesi vota una mozione in cui decide di non presentarsi alle elzioni 2016, indicando nel Movimento 5 Stelle il gruppo a cui fare riferimento per le persone che vorranno impegnarsi. La votazione vede approvata la mozione con l’80% dei consensi, il 20% si astiene, nessuno è contrario. Di fatto tutti i presenti  a quella riunione approderanno, chi prima e chi dopo, tra gli attivisti e i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle.

Infine si arriva alle elezioni del 5 giugno 2016. Il M5S è il primo partito di Marino e Carlo Colizza, confermato candidato senza alcuna polemica ne contrapposizione da parte di alcuno, va al ballottaggio a sorpresa con Eleonora Di Giulio che supera l’alfiere di Palozzi, Stefano Cecchi. Le elezioni 2016 decretano una storica sconfitta di Palozzi che vede messa a rischio la sua ambiziosa, quanto arrogante, carriera politica.

Il resto la storia lo indicherà a partire dal  19 giugno il prossimo al ballottaggio. Non ci resta che aspettare con pazienza questo nuovo passaggio, sperando che sia l’ultimo prima di un vero buon governo del bistrattato comune di Marino.

Marco Carbonelli

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