A partire da commenti web sia raccolti da lettori del nostro giornale, sia su Facebook, è in atto un acceso e diffuso confronto di idee sulla questione del cemento Divino Amore/Mugilla/Mazzamagna. Come giornale che da sempre ha sostenuto la battaglia a fianco dei cittadini che vogliono fermare la speculazione del cemento voluta dalla giunta Palozzi e dalla sua maggioranza nel 2011, non possiamo che essere contenti di tanta attenzione, specie quando si registrano sterzate da ‘U’ e cambi completi di idee che vanno a rafforzare la posizione politica dello stop dell’operazione. E questo, come molti sottolineano sul web, è il fatto essenziale dal punto di vista politico.
Detto questo, però, essendo amanti dei fatti e non delle leggende metropolitane, siamo andati nei nostri archivi in redazione a pescare gli originali delle due mozioni oggi molto dibattute. La Mozione Tammaro del giugno 2015 e la Mozione Pisani dell’agosto 2016.
Lo scopo di questo articolo è semplice: svelare pubblicamente gli scritti e capire chi è che parla a proposito e chi, invece, per sentito dire o, peggio, in totale malafede. Questo perchè le leggende metropolitane vengano relegate nei cantucci che meritano.
Partiamo dalla Mozione Tammaro del 2015 che rendiamo disponibile nella sua forma originale che ci inviò lo stesso Tammaro allora: ecco la PEC inviata il 25 giugno 2015 al Comune.
La Mozione, condivisa anche con Colizza e Di Giulio, allora entrambi opposizione a Marino, sin dal titolo mostra il suo obiettivo, cioè la Revisione degli accordi con la Regione Lazio sull’area Divino Amore. Per la prima volta dal 2011, Tammaro in questa mozione riconosce che l’iter del Divino Amore è andato troppo avanti per operare in autotutela da soli come Comnue di Marino e che, quindi, anche alla luce delle indicazioni dell’avv. Sabato dell’Avvocatura della Regione Lazio (che riporta nel testo) è immaginabile annullare tutto (perchè questo è comunque il suo scopo) solo facendolo con un atto condiviso tra Comune e Regione Lazio.
La mozione è lunga, ma per chi ama i passaggi chiave trova le indicazioni di avv Sabato a pag. 9 del testo, qui riportate:
La relazione dell’avvocato Nicola Sabato (incaricato dalla Regione Lazio e che qui alleghiamo a supporto informativo di tutti i Consiglieri Comunali) ha messo in evidenza che tale REVOCA – nel caso sia effettuata (dalla Regione Lazio ndr) senza l’accordo con il Comune di Marino – espone a rischi di richieste risarcitorie. Al tempo stesso il parere dell’Avv.to Sabato mette in evidenza l’opportunità di agire congiuntamente (Regione Lazio e Comune di Marino in questo caso) per esercitare il diritto di autotutela”
Tammaro conclude la sua mozione (che lo ricordiamo fu bocciata compattamente dal centrodestra compreso il sig. Pisani a quanto risulta) con quattro richieste di azione per il Consiglio Comunale: eccole,
1) Sospenda immediatamente tutte le attività amministrative in corso rispetto alla realizzazione dei progetti così come ipotizzati nelle delibere del 3 agosto 2011;
2) Deleghi la Commissione Urbanistica comunale a prendere immediati contatti con l’Assessore Civita per identificare – insieme alla struttura Regionale – le attività da svolgere di comune accordo per la revisione totale del progetto anche in previsione della nuova volontà espressa di procedere con l’allargamento del perimetro del parco dell’Appia Antica;
3) Verifichi l’esistenza di una comune volontà con la Regione al fine di procedere di concerto all’annullamento in autotutela degli atti “complessi” relativi all’oggetto della presente mozione
4) Chieda alla Regione Lazio la istituzione immediata della Commissione di Controllo sugli atti amministrativi anticipata anche dall’Assessore Civita in sede di Commissione Ambiente ed Urbanistica della Regione Lazio del 16 Giugno 2015
Nella mozione il testo è correttamente posto, non ci sono errori nè formali nè di sostanza, c’è una coerenza interna: se non si può fare l’annullamento da soli, unilateralmente di qua e di là, come dice avv. Sabato, lo si faccia insieme. Il punto politico più importante è il punto 2, cioè votare in consiglio una Delega per la Commissione comunale per lavorare con la Regione all’annullamento in autotutela degli atti finora generati da Comune di Marino e Regione Lazio.
L’avv. Remo Pisani, di Forza Italia, attraverso Coriolano Giorgi, diffonde via mail, anche alla nostra redazione, una mail l’11 agosto 2016 alle ore 10,38, trasmettendo ai media la Mozione di FI. Eccola qui la mozione Pisani del 2016.
La Mozione Pisani, dopo una premessa politica sul risultato deludente delle elezioni, per il centrodestra ovviamente, dichiara di aver preso “tale e quale” la mozione di Tammaro del 2015 (quella precedentemente analizzata) e di riproporla al Consiglio vista la manifesta inesperienza del M5S che ora governa, al fine di facilitare il raggiungimento della revoca dell’operazione Divino Amore di Palozzi e Pisani e il centrodestra, di 5 anni prima.
Chi avrà la compiacenza di dare una occhiata a queste pagine si accorgerà che Pisani (che ha firmato) o chi per lui, se si è servito di un segretario, ha effettivamente copiato il testo Tammaro al 99,9% del testo come contenuti. La copia, è stata caricata probabilmente dopo una operazione di riconoscimento ottico del testo di Tammaro e ha portato con sè, perchè non riletta e riformattata, una serie di caratteri speciali (trifogli, puntini e segni vari), assenza di paragrafi di accapo, che rendono la parte della mozione Tammaro, sostanzialmente non leggibile, come alcuni hanno evidenziato.
Ma la cosa più interessante è nella parte finale della mozione, nei famosi 4 punti di Tammaro del 2015, che ora sono questi:
1) Sospenda immediatamente tutte le attività amministrative in corso rispetto alla realizzazione dei progetti così come ipotizzati nelle delibere del 3 agosto 2011;
2) Annulli e Revochi in autotutela Deleghi la Commissione Urbanistica comunale a prendere immediati contatti con l’Assessore regionale Civita per identificare – insieme alla struttura Regionale le attività da svolgere di comune accordo per la revisione
totale del progetto anche in previsione della nuova volontà espressa di procedere con l’allargamento del perimetro del parco dell’Appia Antica;
3) Verifichi l’esistenza di una comune volontà con la Regione al fine di procedere di concerto all’annullamento in autotutela degli atti “complessi” relativi all’oggetto della presente mozione;
4) Chieda alla Regione Lazio la istituzione immediata della Commissione di Controllo sugli atti amministrativi anticipata anche dall’Assessore Civita in sede di Commissione Ambiente ed Urbanistica della Regione Lazio del 16 Giugno 2015.
Per facilitare la comparazione tra la mozione originale di Tammaro e la mozione di Pisani abbiamo evidenziato in grassetto rosso le uniche 5 parole aggiunte al testo Tammaro: quindi il testo di Tammaro è presente in modo completo come contenuti, Pisani ha aggiunto al punto 2) le 5 parole “Annulli e Revochi in autotutela”. Basta leggere e capire che da un punto di vista amministrativo la cosa non fila più. Qualcuno, sui commenti e su Facebook, ironizza dicendo che Pisani non si è riletto il testo, e c’è poco dubbio su questo, dice anche che ci sono parti non comprenibili, vero anche questo, e che le 5 parole mostrano lacune nella conoscenza dei processi amministrativi, non indicando una strada univoca. Ahinoi, per Pisani, a vedere i testi è vero anche questo. Le leggende metropolitane si schiantano davanti a questi fatti oggettivi.
Ora la parola passi alla Politica e al Consiglio Comunale dl 27 settembre, consiglio da non mancare!