di Domenico Brancato
Con la sentenza n° 70/2015 ( pubblicata in G.U. n° 18 del 6/05/2015 ) della Corte Costituzionale , la rivalutazione prevista dall’art. 34, comma 1, della Legge 23 Dicembre 1998, n° 448, bloccata dalla Legge Fornero, riprenderebbe a produrre effetti.
Su detta pronuncia, però, è intervenuto il Governo che, con Decreto Legge n° 65 del 2015, ha limitato il diritto alla rivalutazione delle pensioni , stabilendo diverse misure di rimborso e, addirittura, azzerandolo, in alcuni casi, come di seguito evidenziato:
RIVALUTAZIONE SPETTANTE AI SENSI DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
• 100 % di adeguamento per le fascia di importo lordo mensile non superiore ad E. 1.405,05;
• 90 % per le fascia di importo lordo mensile compreso tra 1.405,05 e 2.341.75;
• 75 % per le fascia di importo lordo mensile superiore a E. 2.341,75.
RIVALUTAZIONE SPETTANTE AI SENSI DEL D.L. 65/2015
• 100 % per le pensioni complessivamente pari a e. 1.405,05 lordi;
• 40 % per le pensioni complessivamente superiori a E. 1.405,05 e pari o inferiori a E. 1.873,40;
• 20 % per le pensioni complessivamente superiori ad E. 1.873,40 e pari o inferiori a E. 2.341,75;
• 10 % per le pensioni complessivamente superiori ad E. 2.341,75 e pari o inferiori ad E. 2.810,10;
• 0,0 % per le pensioni complessivamente superiori a E. 2.810,10.
Comunque, per tentare di fruire, almeno nella misura di cui sopra, dei benefici derivanti dalla citata sentenza cella Corte Costituzionale, gli interessati dovranno inviare all’INPS una istanza debitamente compilata, sottoscritta ed inoltrata con Raccomandata A.R.
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