La questione urbanistica è stata a Marino, per lunghi anni, il centro di interessi, azioni e contrapposizioni in ambito politico. Dopo il Consiglio comunale di fine settembre scorso in cui l’orientamento della mozione di maggioranza è stato condiviso e integrato anche da una parte delle forze di opposizione che fanno riferimento al centrosinistra, ci si aspetta delle azioni decise e chiare. Il tempo sembra arrivato anche per questo, ed è di oggi la notizia attraverso Facebook di una lettera scritta dal sindaco M5S Colizza al Presidente delle Regione Lazio Zingaretti per avviare le azioni di autotutela sull’operazione Divino Amore voluta da Palozzi, dal centrodestra (ora in parte pentito) marinese, da una parte del centrosinistra regionale.
“Come deliberato dal Consiglio Comunale il 27 Settembre 2016 a larga maggioranza -M5S, PD e altre liste civiche di sinistra” chiarifica il sindaco Colizza “ho scritto al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per richiedere un incontro in merito alla revisione degli atti complessi relativi alle aree del DivinoAmore, Mugilla e Mazzamagna. Tale incontro ha la finalità di rivedere il protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e il Comune di Marino e tutti i programmi integrati di intervento nel comprensorio delle aree in oggetto, in palese contraddizione con quanto definito dal Piano Regolatore Generale vigente.”
In parallelo a questa attesa iniziativa, che dovrebbe avviare auspicabilmente la manovra di annullamento in autotutela del pasticcio del Divino Amore, giunge la notizia che, su richiesta formale delle forze ambientaliste che combattono la speculazione del Divino Amore -ADA, Legambiente Appia Sud, Italia Nostra Castelli Romani e ACC- il Sindaco Colizza ha fissato un incontro a Palazzo Colonna per il 30 novembre prossimo alle ore 17. L’incontro, che sembra ricalcare lo schema del primo analogo evento di fine luglio aperto a tutti, ha al centro dell’attenzione la questione urbanistica e le ultime mosse operate dall’amministrazione, molto attiva nel frattempo anche nell’ambito del Piano di Protezione Civile per cominciare a sciogliere una serie di incongruenze della gestione scriteriata del territorio degli ultimi decenni.
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