Nuovo incontro svolto con successo il 9 febbraio, stavolta a Frattocchie, nell’aula magna della scuola media Primo Levi, organizzato dall’Amministrazione comunale per illustrare alla cittadinanza il Piano di Emergenza Comunale approvato dal Consiglio Comunale a fine novembre 2016. Alla presenza del sindaco Carlo Colizza, dell’assessore Andrea Trinca, dell’assessore Tammaro, del consigliere comunale delegato alla Protezione Civile Antonio Dibello e del comandante della Polizia Municipale Alfredo Bertini, i molti cittadini presenti hanno potuto avere informazioni e risposte molto puntuali sul significato del Piano di Emergenza Comunale – PEC, sulle Aree di Attesa e Accoglienza della pianura di Marino e sui rischi, specie per la zona di Frattocchie.
Tra le domande, l’argomento più ricorrente è stato quello dei presunti vincoli legati alla approvazione del PEC per quello che riguarda dei diritti edificatori presenti nelle Aree di protezione civile. Il sindaco Colizza, prima, e l’assessore Trinca, poi, hanno sottolineato che all’atto del PEC non corrispondono vincoli diretti, ma che, come indica la norma, è evidente che il PRG dovrà raccogliere le esigenze di protezione della popolazione contenute nel PEC e trovare un’armonia con esso. Va detto anche, per la cronaca, che queste esigenze fino a novembre scorso non sono state mai considerate da tutte le amministrazioni che si sono succedute, in particolare dalle amministrazioni Palozzi e Silvagni, nonostante gli stimoli continui giunti dalle associazioni locali con convegni e conferenze.
Il Sindaco Colizza, in particolare, ha invitato i cittadini interessati nelle loro proprietà private da Aree di soccorso di protezione civile ad incontrare i tecnici del comune al fine di comprendere il reale significato di questo fondamentale atto per la tutela di tutta la popolazione del territorio e appianare sin d’ora tutte le possibili incomprensioni. Sempre Colizza ha indicato con forza come sia strada perdente quella di ricorrere al Tribunale Amministrativo per risolvere questioni di presunti vincoli legati al PEC, insomma, un modo per buttare i propri soldi e non affrontare le questioni reali.
Da queste dichiarazioni del Sindaco, anche raccogliendo la voce delle persone presenti nell’aula Magna della Primo Levi, la nostra redazione è venuta a conoscenza di presunti ricorsi al TAR presentati contro il PEC per il suo annullamento, sembrerebbe su suggerimento delle forze di centrodestra – con Palozzi e Cecchi in prima fila con telefonate dirette ad alcuni cittadini -, proprio per suggerire ai privati di salvaguardare i propri diritti edificatori contro l’arrogante pianificazione di emergenza che avrebbe posto loro dei vincoli. Insomma, se queste indiscrezioni e voci risultassero vere, proprio coloro che negli anni hanno mancato di redigere il Piano di Emergenza Comunale, pur se obbligatorio, sarebbero ora a capo di un gruppo di ricorrenti contro il comune per uno strumento come il PEC che serve a tutta la popolazione di Marino, ben 43.000 persone, per farlo annullare.
Se tutto ciò fosse confermato, una considerazione dovrebbe nascere spontanea: i politici della vecchia guardia sembrano non perdere occasione per fare ancora oggi dei danni a tutto il territorio e a tutta la comunità di Marino, non accontentandosi degli immani danni oggettivi già fatti nel passato decennio. Che i cittadini memorizzino anche questa azione, se vera, e se ne ricordino quando torneranno di nuovo alle urne per votare per qualsiasi livello politico, dal nazionale al comunale!
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