Pubblichiamo di seguito una lettera firmata arrivata al nostro blog NoiCambiamo.it stamane. Si tratta di un residente di Marino, abitante a Santa Maria delle Mole, che ha voluto sintetizzare la sua esperienza di ieri, la prima a quanto si evince, nella Sagra dell’uva. Dalla lettura scaturisce una descrizione sincera e imparziale di un evento che funziona, che anche ieri ha funzionato bene in molte componenti, ma che evidenzia anche molti punti da migliorare. Per gli amanti della musica, si ricorda che la Sagra ancora non è finita, stasera alle 21 concerto dell’apprezzato cantautore Ermal Meta.
NoiCambiamo
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Lettera Firmata
La mia Sagra dell’uva
Dopo ‘appena’ 20 anni di residenza a S. Maria delle Mole si può decidere di vedere e vivere la prima Sagra dell’Uva di Marino. “Non ci andare” dicevano alcuni marinesi , “è uno schifo dappertutto, tutto sporco e disorganizzato, i mezzi pubblici luridi da “eccesso di vino”, ed altro ancora …“.
Ma per me, quest’anno, è bastato seguire le indicazioni fornite dall’Amministrazione, apprezzabilmente molto attiva in questo evento, e dalle associazioni organizzatrici per vivere un bel pomeriggio diverso e con molti spunti di interesse. Debbo anche dire, con obiettività, che i risultati dell’evento che ho vissuto ieri sono per la maggior parte ampiamente positivi.
La sfilata storica è il primo appuntamento della mia giornata dedicata alla Sagra, così si va presso il parcheggio del Palaghiaccio a Santa Maria delle Mole per la navetta gratuita. Qui si può trovare una folla di ragazzi e ragazze straniere che attendono la piccola navetta Schiaffini che puntualmente ogni 30’ si riempie al collasso (da potenziare con una navetta più grande, con la pubblicità della Sagra o allestita in modo folcloristico e non anonima).
Arrivando a piazza Garibaldi, nota a molti come il Giardinaccio, si apprezza la presenza di forze dell’Ordine e di ragazzi con maglietta “Staff – Sagra dell’Uva” e ci si avvia verso il centro tra le molte bancarelle e le tante persone presenti di tutte le età. Il diffusore ricorda a tutti gli ospiti (solo in italiano purtroppo) di assumere un comportamento responsabile e che ai minori non potrà essere distribuito alcuna sostanza alcolica. Sembra di stare in una altra città, da non credere cosi viva Marino, davvero bello!
Poi quei giardini allestiti in piazza S. Barnaba, quelle vigne intorno alla fontana dei Mori, dei veri e propri salotti … e finalmente il corteo che comincia a sfilare fra musiche e narratori. Poi gli sbandieratori e le majorettes. Mi sorprende, è davvero piacevole.
Passeggiando per il paese fra qualche acquisto e qualche foto si inizia a notare con dispiacere l’enorme sporcizia che già dalla metà del pomeriggio viene accumulata ai bordi dei marciapiedi, agli angoli delle strade e intorno ai contenitori in ghisa comunali, insomma questo è poco edificante davvero. Purtroppo nessun operatore Multiservizi nei paraggi. Ecco, lì ad un marinese che ama la sua città verrebbe personalmente di fare un servizio di pulizia continua, come d’altronde si vede fare quotidianamente in diverse città, figuriamoci, quindi, se non serve durante un Evento di questa portata. Mi sentirei di suggerire all’Amministrazione di organizzare una task force “Marino pulita” di volontari con buste e paletta che mantengono il decoro delle strade del paese.
Una cosa va detta a proposito del corteo storico, si possono notare, alla fine della sfilata, i volti di molti figuranti alquanto provati, quasi sofferenti, non so se per stanchezza o altro, ma in una festa in cui dovrebbe prevalere l’allegria, certe mimiche sono sicuramente non adeguate.
Rientrare a S. Maria delle Mole al termine della serata è, infine, davvero rapido, basta tornare al punto di arrivo a Piazza Garibaldi e dopo appena 5’ la navetta ti riporta in pianura, a Santa Maria delle Mole, davanti al Palaghiaccio.
Insomma, la Sagra dell’Uva di Marino è stata per me un’esperienza interessante, da fare, ed è giusto ringraziare tutti coloro che la rendono possibile e ogni anno, auspicabilmente, migliorando alcuni aspetti che ai miei occhi sono apparsi critici.
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Se Mario Bianchi, o Giuseppe Rossi, hanno formato la lettera, non si comprende perchè viene pubblicata anonima…
Ottima la descrizione dell’impatto personale.
A me personalmente, ha incuriosito lo stile proposto dal direttore artistico della Sagra, che richiama – il nostro estensore qui da vent’anni, non ha vissuto, evidentemente, esperienze come quelle con la direzione dei ragazzi di Marino Verde (Banco, Vittorio Nocenzi) e l’altra con la regia (gratuita) di Nanni Loy – altre esperienze che hanno impattato, non la caciara (quella viene di suo), nè le comparsate (quelle servono, sborsando euri, alle passerelle del giorno dopo)ma la linearità di proposta culturale, partecipativa, tradizionale e quindi di biglietto da visita turistico. Questa proposta è positiva. Errato è stato sbandierare il “tutto sotto controllo” (pressochè impossibile, neppure come deterrente) che poi si smentisce con varie occasioni di ubriachezze moleste e interventi a sedare di poliziotti che neppure allo stadio. Così come l’aspetto economico: non male l’ap-“prezzato” Ermal… per la modica cifra dell’evento di oltre 40mila euro (basta leggere le delibere pubblicate). In presenza, anzi in assenza, di un assessore (vicesindaco) alla cultura, che si accontenta, che china la testa e giustifica, che per un anno di assessorato alla cultura ha in bilancio 100mila euro! O la politica culturale di questa giunta ha in odio e sottovalutazione la cultura, oppure soffre di schizofrenia amministrativa!