Nuova buona notizia per coloro che hanno combattuto negli anni la cementificazione del territorio: il TAR del Lazio con una Ordinanza dell’8 maggio 2018 ha dato ragione all’amministrazione Comunale che aveva sospeso nel 2017 il cantiere delle Società Cristina srl e Le Mole due, in località Mugilla. Le due società di costruzione, infatti, stanno realizzando una urbanizzazione di 8 palazzine su 17 previste da un Progetto a suo tempo avviato dal Centrodestra di Palozzi. Il tutto nasce da un provvedimento del luglio 2017: l’allora Dirigente all’Urbanistica Arch. Marco Cuffaro, aveva ordinato la sospensione dei lavori relativi al Programma Integrato d’ Intervento “La Casa nel Parco” – Comprensorio Mugilla a seguito di rilevate difformità emerse da verbali di due sopralluoghi richiamati nell’ordinanza di sospensione. La sospensiva del cantiere si era resa necessaria a seguito di alcuni riscontri relativi alla mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione, ad una non dimostrata applicazione delle misure di prevenzione da contaminazione di gas radon e CO2 per la tecnica realizzativa dei solai contro-terra, oltreché una difformità dell’altezza dei fabbricati con soffitte trasformate in superficie abitabile. Al provvedimento si erano quindi opposte le società costruttrici attraverso il ricorso al TAR. Nel corso delle udienze e del dibattimento al TAR protrattosi per quasi un anno le imprese che avevano potuto riprendere i lavori su indicazione del TAR, hanno poi provveduto a sanare parte delle inadempienze rilevate a seguito di ordinanze e provvedimenti inviati dall’attuale Dirigente Area V Arch. Michele Gentilini, fino ad arrivare al provvedimento prot. n. 5581/2018 del gennaio 2018, con il quale il Comune di Marino ha comunicato alle Società l’annullamento dell’efficacia della DIA in Variante al permesso n. 17/2014, ordinando il ripristino dello stato dei luoghi e allo stesso tempo accertando e dichiarando che, per effetto delle variazioni essenziali, il Programma Integrato “La Casa nel Parco” deve ritenersi inattuabile, inefficace e decaduto.
Questo vuol dire che allo stato attuale le imprese non potrebbero realizzare le altre 9 palazzine previste nel progetto per aver di fatto realizzato 8 palazzine in difformità al progetto approvato. Ricordiamo che i permessi a costruire furono rilasciati dall’amministrazione precedente a quella M5S e dall’ex Dirigente Ing. Stefano Petrini, pertanto sui lavori avviati già dal 2016 l’attuale maggioranza ha potuto solo vigilare pretendendo il rispetto delle norme. Oltre ad aver adempiuto al suo dovere però l’attuale Giunta sembrerebbe essere arrivata anche all’importante risultato di aver bloccato le ulteriori 9 palazzine previste che altrimenti si sarebbero potute realizzare.
“Registriamo con soddisfazione la Sentenza del T.A.R.” – ci ha dichiarato l’Ass. all’urbanistica Andrea Trinca –” che ha preso atto dell’ineccepibile lavoro di controllo svolto dall’Area V e che ha respinto il ricorso delle imprese costruttrici. Siamo quotidianamente impegnati a riportare Marino ad una “normalità” urbanistica dopo la bulimia edilizia perpetrata nell’ultimo decennio ai danni del territorio marinese da politiche scriteriate e strumenti urbanistici utili solo al profitto ma non alla qualità della vita delle persone. Proprio in questi mesi stiamo mettendo appunto delle procedure interne agli uffici atte ad un controllo più puntuale e preciso dell’attività edilizia nel nostro territorio. Anni di crescita incontrollata hanno lasciato anche una pesante eredità culturale per la quale imprenditori o comuni cittadini intraprendono lavori in totale o parziale assenza delle necessarie autorizzazioni. Un segno di speranza in tal senso però arriva dal notevole aumento delle segnalazioni da parte di comuni cittadini che sollecitano un controllo su attività edilizie, questo vuol dire che ora i nostri concittadini si stanno “riappropriando” del territorio e dello spazio urbano comprendendo che la cura di esso è responsabilità in primis di tutti noi, ognuno nel proprio ruolo. Nel mio ruolo attuale sto lavorando su questo versante a stretto contatto con il Dirigente dell’Area V Arch. Michele Gentilini e con il Comandante della Polizia Locale Dott. Alfredo Bertini al fine di rafforzare i controlli ed intervenire tempestivamente per evitare che comportamenti irresponsabili si ripercuotano sul bene comune costituito dal nostro territorio. È necessario comprendere, anche se non è semplice esserne consapevoli, che ogni attività antropica che si realizzi sul nostro suolo fuori dalle norme può avere ripercussioni negative sull’intera collettività soprattutto in un sistema urbano ed ambientale al limite di carico come il nostro. Con questo spirito generale e non particolare accogliamo la sentenza che di fatto sostiene atti pratici di una non semplice ma rinnovata politica tesa a perseguire senza esitazioni l’interesse pubblico rispetto a quello privato e particolare”.
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E quanti palazzi ci sarebbero da buttar giù ancora!!!!
Un sentito plauso e ringraziamento a Dirigente ed Assessore per il grande lavoro svolto e per i positivi risultati che si stanno conseguendo.
I cementificatori devono fare le valigie e andare a deturpare altri territori.