Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, Ivan Tedesco.
Con il progresso, si dà per scontato che determinate problematiche relative alla salute pubblica e personale siano ormai superate. Infatti, tra le varie chiacchierate fatte, sia nella vita reale che sui social network, mi ha particolarmente colpito la mancanza di sensibilità di molte persone sulla tematica della lotta alla diffusione di specie animali che, purtroppo, sono veicolo di malattie, anche mortali, per l’uomo. In particolare mi voglio soffermare sugli insetti molesti come le zanzare.
Come si può leggere dal post del Prof. Burioni, il virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus, WNV) si trasmette attraverso la puntura delle zanzare e, talvolta, è LETALE PER L’UOMO e non esistono terapie per curare questa infezione.
Rimane quindi una sola alternativa: tentare di eliminare dagli ambienti urbani le zanzare e minimizzare il rischio di diffusione questa e di molte altre malattie infettive. Per la cronaca, questa estate abbiamo avuto oltre 250 casi clinici di WNV e 10 morti, tutti in Italia.
L’Istituto Superiore di sanità, elenca i principali vettori di malattie tra cui, oltre le zanzare, ci sono le zecche, i pappataci e la mosca tsè tsè. I cambiamenti climatici e la velocità degli spostamenti hanno diffuso nel nostro paese malattie che pensavamo fossero lontane geograficamente da noi.
Finalmente, il Sindaco Colizza, con ordinanza n. 134 del 07/06/2018 dal titolo “Disinfestazione dalla Aedes Albopictus (o zanzara tigre) e dalla Culex Pipiens (o zanzara comune) e prevenzione delle arbovirosi nel territorio del Comune di Marino“, è intervenuto sulla materia. Tuttavia, preme allo Scrivente sollecitare le autorità cittadine su alcuni aspetti critici, in modo che l’anno prossimo la situazione possa migliorare per tutti.
In particolare, un’ordinanza emessa il 7 giugno appare tardiva, essendo fondamentale il trattamento larvicida da effettuare con l’inizio della primavera e i primi caldi, quindi, anticipandolo o posticipandolo in base alle effettive condizioni climatiche.
Inoltre, effettuare una disinfestazione a macchia di leopardo, ovvero senza obbligare tutti i privati cittadini ad agire, indebolisce l’azione svolta dal Comune.
Infine, per un efficace controllo, sarebbe opportuno attuare, oltre a una convenzione con le guardie ambientali, anche una politica di agevolazione nell’acquisto del materiale necessario, attraverso accordi con aziende private, in modo da incentivare la pratica che può essere sommata a un’azione di vigilanza effettuata indirettamente sul fatturato di tali aziende, dal quale sarebbe riscontrabile l’effettivo intervento nelle pertinenze private. Un po’ come avviene per le detrazioni IRPEF.
Fiducioso in un riscontro positivo da parte del Comune, resto in attesa, sperando che il prossimo sia migliore di quello passato.
Ivan Tedesco
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