Nicola Zingaretti, mentre in queste ore è concentrato a gestire la possibile nascita di un nuovo governo, si vede sul fronte Regionale, in ambito nomine tra l’altro proprio nella ASL RM6 dove si gestisce anche il comune di Marino, invischiato in nuove denunce sia all’Anac sia alla Corte dei Conti per le nomine nella Sanità decise in piena estate, poco prima della crisi di governo, in proroga nonostante la legge preveda un bando pubblico.
Evidentemente il secondo mandato alla Regione Lazio non porta bene al neo segretario PD che si trova ad affrontare un’altra gigantesca grana legata a queste nomine regionali. Come messo in luce da Affaritaliani, una denuncia di fronte ai Carabinieri romani mette in luce come le nomine apicali nelle aziende ospedaliere romane Asl, 1,2, 3, 6 (che è quella di Marino per intenderci), Irccs, Spallanzani e San Camillo sarebbe avvenuta ignorando le corrette procedure previste della legge, creando quindi una pesante violazione giuridica che potrebbe avere delle ricadute anche di fronte alla Corte dei Conti.
La legge 171/2016 prevede che le nomine nella sanità della regione Lazio avvengano con una serie di bandi resi pubblici attraverso il sito della Regione, con la raccolta di informazioni e di prese d’interesse, e quindi con una specifica commissione tecnica che effettua la selezione delle domande. Al contrario, per le nomine oggetto della denuncia, la giunta guidata da Zingaretti avrebbe agito creando un istituto ad hoc di proroga, a quanto appare da chi ha inteso denunciare la questione, violando la norma di legge.
L’esposto, a quanto si apprende da fonti giornalistiche, è stato presentato all’ANAC e alla Corte dei Conti, per l’eventuale danno erariale.
Già qualche giorno fa la questione delle nomine ‘furbette agostane‘ era stata resa nota dal consigliere regionale di Forza Italia Antonello Aurigemma, capogruppo in Regione, che aveva parlato di atto con “i requisiti inesistenti” e di “abuso di potere”.
Nella fattispecie, per la ASL Roma 6 in cui viene gestita anche Marino, l’8 agosto è spuntata la nomina del nuovo Direttore Amministrativo, Tommaso Antonucci per il quale si è scatenata la contestazione di Aurigemma che, secondo il capogruppo di Forza Italia alla Regione, “non avrebbe i requisiti previsti dalla legge che regola le nomine, avendo solo due anni di esperienza in strutture sanitarie pubbliche o provate di medie e grandi dimensioni, al posto dei 5 richiesti”.
Per finire, va sottolineato che non si tratta dell’ultimo possibile scandalo che colpisce la Regione Lazio: ai primi di luglio una lettera trapelata sul web rivelava la situazione caotica dell’avvocatura interna dell’ente territoriale, nella quale i dipendenti erano stati assunti sulla base di raccomandazioni, anche se, a quanto pare, completamente impreparati, per cui poi si è reso necessario ingaggiare molteplici avvocati esterni, con incarichi assegnati che si aggirerebbero per la Regione Lazio intorno a 26 milioni di euro.
Se tutto questo fosse confermato dalle indagini ci sarebbe davvero di che preoccuparsi per Zingaretti, in Regione come a livello Nazionale … e non solo per Zingaretti …
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