Continua con una nuova tornata lo scambio di accuse tra Stefano Cecchi, consigliere di minoranza di Centro Destra a Marino, e l’Assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità Adolfo Tammaro sul tema del rumore prodotto dagli aerei a Santa Maria delle Mole.
Uno scambio partito mesi fa con l’accusa velenosa di Cecchi “è colpa di Tammaro la nuova rotta su Santa Maria delle Mole“, poi seguita un mese fa da una risposta piccata di Tammaro in Consiglio Comunale ad una interrogazione del cons. Correani “la rotta attuale sperimentale proposta da AdR e ENAC nasce dalla zonizzazione acustica aeroportuale del 2010 che fu firmata da Cecchi …” e ora l’ultimo rabbioso post di Cecchi che risponde sostanzialmente “Ho approvato quello che anche tu Tammaro chiedevi nel 2010, che colpa ne ho?”
In fondo trovate la dichiarazione integrale di Cecchi e ancora più in basso un comunicato del CRIAAC (Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino) del 2010 che commenta con soddisfazione l’approvazione della zonizzazione acustica oggetto dell’aspro confronto.
Questi sono solo alcuni dei dettagli emersi in un gigantesco guazzabuglio di informazioni e riferimenti tecnici che va dipanato, se possibile, con una ricostruzione dei fatti dell’epoca e degli attuali. Allora abbiamo chiesto al terzo citato nella nota di Cecchi, l’ing. Marco Carbonelli uno dei cofondatori del CRIAAC nel 2005, di commentare questa diatriba che ha contorni spesso fumosi e di rispondere, dove a lui possibile, alle affermazioni che sono state fatte.
Carbonelli ci può spiegare meglio questa ingarbugliata questione per consentire una visione completa del problema?
“Intanto grazie per avermi contattato e anche se vengo solo citato da Cecchi per futuri scoop della sua personale testata elettorale, non ho alcun problema a raccontare sin d’ora, piuttosto divertito debbo dire, la mia visione dei fatti e a sottolineare cosa c’è che non va nel vittimismo che Cecchi esprime nella sua nota.
Sin dal 2005 quando un con gruppo di persone di Marino, Ciampino e Roma fondammo il Comitato Aeroporto, conosciuto oggi come CRIAAC, ci fu chiaro che la strada da seguire per ridurre il rumore prodotto dalla crescita esponenziale dei voli era legata proprio alla riduzione degli stessi voli.
Non era un problema di rotta, qualsiasi rotta si fosse ipotizzata sembrava condurre ad un rumore complessivo sulle aree abitate e sulle scuole ben al di sopra delle norme. Quello che mancava per dimostrare che il rumore fosse fuori legge, come ora è palese, era una ‘zonizzazione acustica aeroportuale ufficiale’ e le misure del rumore lungo la traiettoria seguita dagli aerei su questa zonizzazione. Quindi, quando nel 2010 la Conferenza dei Servizi convocata dalla Regione Lazio approvò con un decennio almeno di ritardo la zonizzazione acustica dell’Aeroporto di Ciampino, si concretizzò un fatto a mio avviso e non solo a mio avviso assolutamente positivo, necessario per partire con la fase di misura e certificazione del rumore, e fece bene allora Stefano Cecchi presente alla Conferenza a firmare quelle carte.
Attenzione però, parliamo di 10 anni fa, e dopo quella firma dovevano seguire degli atti conseguenti perché di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Andiamo con ordine. Subito dopo l’approvazione della zonizzazione l’ARPA Lazio cominciò le sue misure puntuali che sistematicamente mostravano lo sforamento del tetto di rumore in diverse zone a Ciampino, Cava dei Selci, Santa Maria e Frattocchie. Dal 2010 ENAC per cercare di risolvere il problema, o guadagnare tempo – fate voi -, ha ‘sperimentato’ senza mai farle approvare dalla Commissione Aeroportuale che le avrebbe rese definitive diverse procedure di decollo, percorsi in cui la virata avveniva, qualche volta più in là, qualche volta più in su, comunque nell’area di Frattocchie.
In quei primi anni dopo il 2010 fu subito chiaro dalle misure che una buona parte dell’abitato di Santa Maria delle Mole, Cava dei Selci e anche Frattocchie fosse sottoposto a livelli di rumore difficilmente sopportabili ma, invece di dare la priorità alla battaglia per la riduzione dei voli, mettendo in sicurezza il territorio comunale, a Marino si fece altro. E qui vengono le responsabilità, perché il Centro Destra diede politicamente prosecuzione ad una cementificazione selvaggia di queste aree, in gran parte proprio al confine tra Santa Maria delle Mole e Frattocchie, con un incremento enorme della popolazione, la stessa che oggi è andata ad incrementare il bacino di chi soffre il rumore e che giustamente si lamenta.
Ci dobbiamo chiedere quindi: chi ha approvato la miriade di varianti, variantine e PUA a Marino?
Furono i signori del Centro Destra tra cui spicca per continuità proprio Cecchi – assieme a Palozzi, Silvagni e altri sodali … – signori che volevano finalizzare anche l’operazione cemento al Divino Amore con nuovi ulteriori 15.000 abitanti sotto le rotte dei decolli aerei … e completare l’opera di distruzione finale del suolo marinese. Fortunatamente in questi ultimi anni, dal 2016 ad oggi, la situazione politica si è ribaltata totalmente e per un inaspettato allineamento dei pianeti che ha visto governare una nuova forza politica, sia localmente sia a livello nazionale, si è giunti ad un atto finalmente di sostanza che appare risolutivo per l’Aeroporto di Ciampino, il Decreto del Ministro dell’Ambiente Costa del 2018. Questo Decreto prevede la riduzione dei voli fino al rientro nella legge del rumore e il rispetto delle fasce notturne, facendo fare decisivi passi in avanti dopo anni di stallo al percorso positivo che si era avviato con la zonizzazione aeroportuale del 2010.
Bisogna essere onesti intellettualmente riconoscendo che questo Decreto Costa è costellato di cose buone per i cittadini e che nasce anche dal lavoro certosino svolto dal Comune di Marino, cioè da Adolfo Tammaro e Carlo Colizza in primis. Ma le logiche della politica di più basso livello hanno prevalso e hanno portato il simpaticissimo Cecchi a dimenticare totalmente questo atto e, cavalcando il giusto malcontento della popolazione di Santa Maria delle Mole, ad accusare Tammaro di essere in qualche modo il colpevole, a sua volta, dell’ultima rotta sperimentale che ENAC e AdR hanno tirato fuori dal cilindro a fine 2018. Oggi sappiamo tutti che questa rotta sperimentale si è dimostrata essere disastrosa con più rumore e più persone colpite a Santa Maria delle Mole e che proprio Tammaro sta operando per smontare – nelle opportune sedi istituzionali e con altri alleati istituzionali – questa ulteriore soluzione inadeguata per riproporre al centro del dibattito la riduzione del numero dei voli, unica vera soluzione utile per l’intero territorio di Marino e Ciampino.”
Nel post di Cecchi si fa riferimento alla sua persona ed al suo passato. Che può dire a questo riguardo?
“Bastano molte meno parole questa volta se debbo parlare di me. Sono un ingegnere elettronico che vive del suo lavoro – totalmente indipendente dalle dinamiche nel Comune di Marino. Sono politicamente da sempre un ambientalista e opero nel sociale come volontario assieme a mia moglie da almeno 40 anni, non solo a Marino visto che provengo da Roma. Fui eletto nel 2003 come indipendente, cioè non iscritto, nella Margherita di Marino, allora appena costituita a livello nazionale, nel terzo consiglio circoscrizionale, che aveva solo un limitatissimo potere consultivo. Dopo appena un anno da quella elezione, resomi conto di non essere affatto in sintonia con idee e comportamenti di quel gruppo politico locale marinese molto interessato anch’esso al cemento, mi sono autosospeso e ne sono poco dopo uscito, restando fuori da qualsiasi organizzazione partitica.
Adolfo Tammaro è una delle migliori persone che io abbia incontrato qui a Marino e sono orgoglioso di averlo supportato dal 2010, in ogni occasione in cui ho potuto, in una battaglia civica contro politici e organizzazioni politiche che hanno depredato e cementificato questo, allora ancor di più, bel territorio. Allo stile di fare dei vecchi politicanti locali rispondo che c’è poco da fare le vittime e ci sarebbe invece molto da scusarsi per i danni inferti al territorio e al senso etico di questa comunità, soffocata da arresti eclatanti, processi, condanne e clientele di ogni genere nel gruppo dirigente del Centro Destra che ha guidato Marino dal 2006 al 2015.”
Che cosa suggerirebbe se potesse alla politica di oggi a Marino sul tema dell’Aeroporto?
Una semplice formula: fare fronte comune a livello politico locale contro gli interessi di lobby gigantesche piuttosto che produrre una artificiosa e sterile battaglia politica. Si lavori insieme per veder applicati il Decreto Costa e la riduzione dei voli e si prenda esempio dal CRIAAC che sintetizza felicemente un gruppo numeroso di cittadini eterogenei, di comuni diversi, che però su questo tema si muove in modo coeso e straordinariamente efficace da oltre 15 anni.”
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