di Marco Carbonelli –
All’estero si dice che gli Italiani siano piuttosto indisciplinati a gestire l’ordinaria amministrazione ma, al contempo, incredibilmente abili nella gestione dell’emergenza e delle crisi. Potrebbe essere uno stereotipo, ma, a mio avviso, in parte nasconde una profonda verità. Un popolo piuttosto restio all’applicazione delle regole, delle procedure e a volte inaffidabile che nel momento del bisogno vero fa emergere un esercito silenzioso di piccoli eroi e una solidarietà e spirito di squadra insospettabili prima della difficoltà.
E così ci ritroviamo per la maggior parte di noi, ma non tutti visto che molti continuano ad uscire per assicurare i servizi essenziali – chiusi nelle case, in attesa ogni sera di capire se la crescita dei contagiati dal COVID-19, il Corona Virus, stia finalmente diminuendo, contando con un pò di angoscia il numero dei ricoverati nelle terapie intensive e dei morti.
Quasi tutti – e il quasi è d’obbligo per il nostro popolo – rispettano le indicazioni fornite dalle autorità che, va riconosciuto se si è intellettualmente onesti, hanno fino ad oggi mostrato capacità e attenzione in una gestione davvero complicata di una pandemia, da alcuni studiata nei libri e da alcuni ricordata nella storia, ma da nessuno di noi vissuta prima di oggi davvero con questa intensità.
E il grido che è salito da parte delle insegnanti e degli insegnanti dei bambini della materna e delle elementari “Andrà tutto bene!” diventa il grido di un popolo che si ritrova per un momento nella sua bandiera, nel suo inno, nelle parole del suo Presidente del Consiglio, nel suo servizio sanitario pubblico, nella capacità dei medici, nell’umanità degli infermieri e nell’attenzione degli addetti sanitari, ma anche nella disponibilità dei negozianti dei generi essenziali, negli operai delle fabbriche, negli autotrasportatori che con i loro mezzi assicurano i beni essenziali su e giù nello stivale, e tanti altri ancora in prima linea oggi.
“Andra tutto bene anche a Marino!” è anche l’auspicio della nostra Redazione, nella speranza che i contagi restino bassi e che l’emergenza venga superata e ci si possa di nuovo abbracciare.
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