L’Assessore alla Pubblica Istruzione Paola Tiberi, a nome dell’intera Amministrazione di Marino, ha inviato un messaggio agli studenti in vista del termine dell’anno scolastico –
Cari studenti, anche quest’anno sta volgendo al termine. Certamente sarà un anno che ricorderete in modo diverso rispetto agli altri. La pandemia che ha colpito il nostro paese, e il mondo in generale, ha bruscamente interrotto il normale fluire degli eventi e delle abitudini. La crisi ha messo in evidenza, nel nostro paese, tutte le pregresse mancanze, ma anche mostrato la grande resilienza e tenacia del nostro Popolo.
Questa crisi ha colpito tutti indistintamente ed ogni fascia d’età ha pagato un prezzo. Con il lockdown, dopo un primo momento sicuramente di euforia, voi ragazzi avete compreso e metabolizzato cosa significhi essere privati di diritti acquisiti come la libertà: libertà di uscire, incontrare i propri amici, abbracciarsi, baciarsi. Avete dato prova, però, di sapervela cavare, avete dimostrato che di fronte alle avversità ci si può reinventare, modificando anche gli strumenti a propria disposizione: PC e smartphone non sono più serviti soltanto per parlare con i vostri amici, vedere film o postare foto, ma sono divenuti un nuovo strumento per studiare, vedere i professori, collaborare con i propri compagni di classe.
Avete accettato di lavorare con la didattica a distanza, una didattica che è priva dell’aspetto più significativo che è quello dell’interazione e del coinvolgimento emotivo tra docente e discente. Insieme ai vostri professori alle vostre famiglie, a cui va la gratitudine dell’intera comunità, siete riusciti a superare le inevitabili difficoltà che questa nuova modalità ha presentato.
Un pensiero di particolare vicinanza e incoraggiamento va ai ragazzi che si apprestano ad affrontare la maturità. L’augurio di questa amministrazione è che, nonostante tutto, possiate cogliere il lato positivo di questa enorme crisi, per avere la forza, domani, di combattere e resistere alle avversità che si dovessero presentare. Oggi avete compreso sulla vostra pelle cosa significhi essere privati dei diritti e se questa crisi ha acceso, in questo senso, un Lume in voi, che questo possa rimanere vivo per il futuro.
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C’è una grossa mobilitazione nel mondo della scuola a tutti i livelli: prof, maestri, genitori, ATA, dirigenti scolastici, studenti delle superiori.
Il grido è uno solo: “Mai più didattica a distanza”. Ok, è stata un’emergenza, si è dovuto far fronte a qualcosa di imponente.
Però non si può né continuare così, nè riprendere con tale modalità.
Tempi di lavoro dilatati per gli insegnanti,ragazzi che fanno fatica a restare concentrati (mica è come svagarsi con un videogioco o un film), genitori di alunni di materne, elementari e superiori in crisi di nervi (e magari in smart-working in contemporanea e con più figli).
Addirittura, a seconda dei Comuni e delle scuole, anche diversi AEC hanno effettuato il sostegno di ragazzi disabili in videoconferenza !
La scuola e l’istruzione è essenzialmente, vorrei dire esclusivamente, qualcosa che va fatta in presenza. Va benissimo sdoppiare le classi,ad esempio, ma non c’era bisogno del Covid: diminuendo gli studenti in aula, gli stessi possono essere seguiti meglio dai docenti e trarne giovamento.
Per fare questo andrebbero raddoppiati gli organici e le aule. E sarebbe un’ottima soluzione secondo me.
Mancano 3 mesi a settembre. Non staremo a vedere, non staremo ad aspettare che si facciano le nozze coi fichi secchi.
Domenica 14 giugno la mobilitazione continua a Villa Borghese con un’assemblea alle 17 con ingresso da p.le Flaminio (v.leWashington).
Oggi a Centocelle ce ne è stata un’altra, oltre lo sciopero dei sindacati.
Insomma,siamo tutti chiamati a fare qualcosa di meglio e di diverso dalla DaD