Ivano Moretti ritorna sulla incompatibilità di Cecchi e sul ruolo delle istituzioni comunali

Gianna Santini

5 anni fa

Pubblichiamo di seguito una lunga nota inviata in redazione dal sig. Ivano Moretti dopo i recenti fatti che lo hanno visto al centro del dibattito per la possibile incompatibilità di Stefano Cecchi al ruolo di consigliere comunale, argomento discusso in Consiglio Comunale due settimane fa. Al riguardo, il Presidente del Consiglio Gabriele Narcisi aveva con una nota spiegato le motivazioni tecniche e giuridiche che hanno portato anche i consiglieri di maggioranza a valutare, allo stato attuale della situazione, compatibile la posizione di Cecchi. Lo stesso Cecchi, dal ragionamento di Narcisi, sarebbe stato totalmente incompatibile dal 2006 al 2015, anno in cui ha ceduto il suo pacchetto di maggioranza della società Veterinaria 2000 ad un familiare. L’analisi di Moretti si contrappone alla ricostruzione degli elementi normativi posti da Narcisi e, in un lunghissimo articolato comunicato, vorrebbe evidenziare come da questa decisione scaturisca una ‘questione morale‘ per l’attuale classe politica che siede in consiglio comunale a Marino –

MARINO: DALL’INADEMPIENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE, L’URGENZA DI PORRE LA “QUESTIONE MORALE”

I fatti inquietanti accaduti nel Consiglio comunale di Marino del 4 giugno 2020 (in verità anche in quello del 14.05.2020), hanno evidenziato, con forza, l’urgente necessità di porre la “QUESTIONE MORALE” che, se prima del consiglio comunale del 4 giugno 2020 poteva riguardare solo i consiglieri comunali Stefano CECCHI e Cinzia LAPUNZINA, dopo il voto (quasi) unanime, del medesimo consiglio comunale a favore del mantenimento di CECCHI in seno all’assemblea consiliare, detta “QUESTIONE MORALE” ha assunto dimensioni inimmaginabili, investendo TUTTO IL CONSIGLIO COMUNALE a cominciare dal sindaco COLIZZA e dal presidente NARCISI !!
Una grave e preoccupante situazione politico-istituzionale che, seppur proveniente da “lontano”, ha investito pesantemente anche l’attuale maggioranza (M5S) di Palazzo Colonna, cui nessuno, fra “partiti” e movimenti “politici”, presenti in consiglio, ha sentito il dovere di metterci mano per porre fine a tanto scempio politico-amministrativo-istituzionale!!
Una “QUESTIONE MORALE” che, mai posta, si trascina silenziosamente da circa 14 anni, e cioè da quando al governo locale s’insediò la prima giunta di centro-destra “PALOZZI” (2006-2011), cui ha fatto seguito la giunta “PALOZZI 2” (2011-2013), con la successiva breve e disastrosa parentesi della Giunta “SILVAGNI” (2014), fino ad arrivare ad oggi con la attuale gestione amministrativa del M5S (Giunta “COLIZZA”).
Certamente, con la “questione CECCHI”, il sindaco COLIZZA, il presidente NARCISI, il consiglio comunale e l’intero “sistema” istituzionale impiantato dal M5S, hanno dimostrato oltre un’evidente commistione di interessi (politici) con l’opposizione, anche una particolare superficialità, negligenza, incapacità e inadeguatezza a rivestire i ruoli istituzionali di cui sono stati investiti, dal momento che mai hanno assunto, dal loro insediamento (2016), avendone conoscenza e consapevolezza, alcuna posizione di concreta condanna e di rimozione della MENZOGNA e della FALSITA’ che, documentate e argomentate, hanno consentito a CECCHI di restare consigliere comunale in tutti questi anni, affossando e calpestando, però, sia i sacrosanti principi costituzionali (art. 97) sia quelli statutari del Comune di Marino che sono il fondamento della nostra democrazia.
COSTITUZIONE che, si vuole ancora ricordare, il sindaco COLIZZA aveva GIURATO SOLENNEMENTE DI RISPETTARE e non di violare e calpestare!! Una amministrazione, quella del sindaco COLIZZA, che per tutelare situazioni illegittime come quella di CECCHI, fondata su un falso in atto pubblico, ha trascurato gli interessi legittimi del territorio e della Comunità marinese, non riuscendo nemmeno imprimere il necessario impulso amministrativo, basilare e utile per poter proiettare Marino verso il recupero della smarrita identità, tipica, caratterizzante la propria tradizione storica, unica “risorsa”, oramai, pensabile e utilizzabile per tentare di rianimare un’economia comatosa, di una città impoverita e sempre più abbandonata a stessa!!
DA QUI’ L’ESIGENZA DI PORRE LA QUESTIONE MORALE!! Una questione che gli organi istituzionali del Comune di Marino, e cioè il sindaco COLIZZA, il Presidente del Consiglio comunale NARCISI, e i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, non hanno voluto affrontare, dimostrando totale assenza sia di sensibilità istituzionale, sia decoro morale e politico, rinunciando persino a fornire una qualche pur minima risposta che, a giustificazione delle tante rappresentate e documentate potenziali irregolarità amministrative e istituzionali, dovrebbe essere il fondamento essenziale da parte di chi si trova a svolgere un ruolo ed una funzione istituzionale pubblica.
Un SILENZIO TOTALE E ASSOLUTO, sui fatti e atti trasmessi, non solo da parte del sindaco COLIZZA, del presidente NARCISI e dei consiglieri comunali di opposizione, sia del centro-destra che del PD, ma anche da parte dei rispettivi partiti e movimenti che sembrano fin troppo distratti e disorientati da avvenimenti di là da venire. Un silenzio preoccupante e pericoloso, che ci obbliga, come cittadini, a porci intanto qualche domanda, nella speranza che qualcuno, politici e amministratori di ieri e di oggi, di maggioranza ed opposizione, sappia fornire una pubblica risposta: Perché il sig. CECCHI ha potuto fare tutto ciò in 14 anni di presenza negli organi istituzionali e amministrativi del Comune di Marino? Dove stava l’opposizione ed in particolare il PD che non si è accorto mai di nulla, nonostante le competenze attribuite dall’art. 42 del d.lgs. 267/2000?? Chi doveva assicurare il rispetto dell’art. 97 della Costituzione??
Una brutta storia davvero, quella del consigliere CECCHI, cui il consiglio comunale del 4 giugno 2020, a guida M5S, ha dato una pessima “risposta” che offusca nuovamente e malamente, l’immagine del Comune di Marino e quindi dei propri cittadini. Un Comune che sembra essere rimasto “imbrigliato”, ancora oggi, in quei “meccanismi” perversi, i cui effetti negativi sono stati prodotti dalla inadeguata gestione amministrativa che fu di PALOZZI prima e di SILVAGNI poi!!
Una situazione che richiedeva ben precise prese di posizione da parte degli stessi “partiti” e movimenti annunciatori di un “cambiamento” (M5S) che non c’è mai stato! Strutture “politiche”, da cui sarebbero dovute scaturire (ma non ci sono state!!) serie analisi politiche di quanto accaduto e, una volta individuate le cause e le responsabilità, avrebbero dovuto darne spiegazione, o informazione, alla città ed ai cittadini indicando anche i necessari rimedi che sarebbero stati necessari per evitare il ripetersi di certi deplorevoli “errori” che hanno reso ancora una cattiva immagine della nostra Comunità, le cui conseguenze continuano a pesare, inevitabilmente, sul già debole sistema socio-economico.
Invece no, niente di tutto questo è stato fatto!! Sono risultati ancora tutti ASSENTI INGIUSTIFICATI, sia i partiti sia i movimenti che nel 2016 si ripresentarono agli elettori come se in precedenza nulla fosse accaduto, con le solite promesse prive di ogni sostanza. Annunciarono, il M5S, cambiamenti organizzativi, ripuliture “ambientali” e financo dei “cassetti” dell’amministrazione! Pulizie che non solo non ci sono mai state, ma che alla lunga hanno dimostrato come il M5S si sia addirittura adeguato a quel “sistema” che il centro-destra di PALOZZI, CECCHI e SILVAGNI avevano ideato e organizzato, con la compiacenza e la indiretta collaborazione del PD, generando e producendo malcostume e danni, non solo d’immagine, all’intera Comunità marinese. Ma gli unici a pagare sono stati ancora i cittadini che nel corso dei 14 anni in esame, hanno perso altri servizi importanti, primi fra tutti i servizi dell’Ospedale con il relativo Pronto Soccorso che puntualmente vengono ricordati, in prossimità di ogni elezione, facendoli apparire come una sorta di “merce di scambio”, soprattutto da parte di coloro che, nel tempo, con il costante sfilamento dei servizi sanitari ospedalieri, ad uso elettorale di altri collegi elettorali (Frascati per es.), ne hanno decretato l’irreversibile morte funzionale!!
Ecco perché, la QUESTIONE MORALE, è diventata la questione fondamentale che riguarda il nostro territorio e la nostra Comunità sociale nel suo insieme e oggi, alla luce dei fatti accaduti, si pone più che mai, in modo imponente e rigoroso sia ai partiti, sia ai movimenti e sia anche ai consiglieri comunali (tutti) e, in primis, al Sindaco COLIZZA ed al Presidente del Consiglio comunale NARCISI.
Una fase di aperto confronto con i cittadini con cui affrontare la “QUESTIONE MORALE” che, oramai, riguarda e investe l’intero consiglio comunale, il quale ha dimostrato scarsa dimestichezza persino con concetti di natura politico-culturale, quali: “libertà di voto” (COLIZZA), “vile attacco” (MINUCCI), “l’amicizia prima di tutto” (PISANI), ecc. ecc.
Consiglieri comunali e sindaco, che in riferimento alle sedute del 27.02.2015 e del 04.06.2020, avrebbero l’occasione di spiegare (direttamente ai cittadini), senza l’intercessione dello “streaming”, le ragioni politiche, o amministrative, o istituzionali, che hanno impedito l’esercizio del potere e la funzione di controllo che l’art. 42 del d.lgs. 267/2000 attribuisce al consiglio comunale e che si sarebbe dovuta esercitare, anche da parte dei relativi consigli comunali, nei confronti sia dell’assessore CECCHI (2006-2011) e sia del Presidente del consiglio CECCHI (2011-2013).
Una funzione di controllo politico-amministrativo, quindi, che la norma ha previsto ed attribuito al Consiglio comunale proprio per consentire l’attuazione del controllo e della verifica sull’operato sia della Giunta e sia degli stessi Uffici amministrativi. Un controllo, invece, che anche il consiglio comunale con Presidente NARCISI, non solo non ha svolto sulla questione CECCHI, come di norma si sarebbe dovuto, nel rispetto del citato art. 42, d.lgs. 267/2000, ma addirittura ha tentato di evitare non convocando per tempo il consiglio comunale (art. 68, comma 4, del d.lgs. 267/2000), nonostante l’impulso dello scrivente cittadino che, ai sensi dell’art. 69, comma 7, del d.lgs. 267/2000, ha segnalato potenziali irregolarità e vizi amministrativi riguardanti atti pubblici che sembrano aver favorito, e sembrano favorire, (illegittimamente?) interessi specifici del consigliere CECCHI, con possibile danno per l’interesse generale, cioè per la Comunità marinese!!
Una situazione non più sostenibile da parte del cittadino (giovane, adulto e….anche pensionato!!), che riguarda la “QUESTIONE MORALE” della nostra Istituzione civica, cioè dell’Amministrazione pubblica che regolamenta la vita sociale ed economica dei propri cittadini, di tutti i cittadini, nei confronti dei quali sono chiamati a rispondere i vertici degli organi istituzionali, anche se non sarebbe male sentire anche la “voce” dei rispettivi “organi politici”, sia del M5S e sia i responsabili dei partiti di opposizione, del centro-destra e del PD.
Ripartire dalla “QUESTIONE MORALE”, è il viatico imprescindibile per ripristinare la legittimità delle regole democratiche e restituire alla Comunità marinese un territorio vivibile, funzionante e funzionale ai bisogni ed agli interessi di un sistema socio-economico-produttivo che non merita l’attuale stato di abbandono!!

Ivano Moretti

Altri articoli che potrebbero interessarti: