Sono state rese pubbliche le specifiche per la manifestazione di interesse per i PUC. Ecco l’invito dell’Ass.re Barbara Cerro alla collaborazione tra le parti.
L’Assessore alle Politiche Sociali Barbara Cerro porta a conoscenza che per la realizzazione dei Progetti Utili alla Collettività (PUC) nell’ambito della normativa sul Reddito di Cittadinanza nazionale, è stata pubblicata la manifestazione di interesse come da determina dirigenziale n.681 del 7/08/2020, nell’ottica del perseguimento di un pubblico interesse, nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento ed efficacia dell’azione amministrativa.
Il Distretto Socio Sanitario ASL ROMA 6.3 intende acquisire manifestazioni di interesse alla stipula di convenzioni, da parte degli Enti del Terzo Settore, operanti nel territorio dei comuni Marino e Ciampino.
Avendo incontrato il 27 febbraio 2020 presso Palazzo Colonna i rappresentanti del Terzo Settore che operano in ambito sociale, civile, sanitario, culturale, artistico, ambientale e sportivo del Comune di Marino, per la presentazione di progetti relativi ai PUC e, avendo già ricevuto parecchie adesioni attraverso una prima modulistica emessa dal Comune di Marino e successivamente sostituita con altra modulistica proveniente dalla Regione Lazio,
l’Assessore Cerro CHIEDE
agli Enti del Terzo Settore di leggere attentamente il documento contenuto nella manifestazione di interesse “AVVISO PUBBLICO PUC” e di compilare l’allegato “A – istanza di adesione” e di corredarla con la scheda/schede di progetto da inserire nell’allegato “B”
entro il 15 settembre 2020 (primo termine previsto), inviando una mail anche non certificata all’indirizzo PEC del comune di Marino, ente capofila del Distretto Socio Sanitario.
Se i requisiti del progetto presentato saranno ritenuti dall’Ufficio di Piano aderenti agli ambiti di intervento individuati, specificati dalla delibera di giunta n.13/2020, e di seguito specificati:
- Sociale, supporto alle attività quotidiane per anziani, disabili e soggetti in difficoltà;
- Artistico, supporto alle manifestazioni, eventi, distribuzione materiale informativo, biblioteche, musei ecc.;
- Ambiente, supporto per la riqualificazione, cura, vigilanza aree pubbliche e quant’altro;
- Formativo, supporto in laboratori con artigiani, eventi formativi, collaborazione nei doposcuola;
- Tutela beni comuni, vigilanza e cura aree giochi, monumenti, scuole e altro;
Attività amministrative di digitalizzazione, supporto raccolta dati, archiviazione, assistenza informativa,
si provvederà a stipulare una convenzione tra l’Ente proponente e il Comune di appartenenza attraverso la compilazione congiunta del modulo contenuto nell’allegato “C – Accordo di Collaborazione”.
In tempo reale, su una piattaforma informatica, verranno aggiornati sia l’elenco dei soggetti del Terzo Settore aderenti al PUC sia il Catalogo dei Progetti presentati e ritenuti validi.
A conferma di quanto già affermato in quella occasione, L’Ass.re Cerro ribadisce come il Reddito di Cittadinanza Nazionale venga assegnato alle persone che hanno, tra le altre necessità, il bisogno di rimettersi in gioco con l’obiettivo di ricollocarsi nel mondo lavorativo e riconquistare una dignità sociale.
Per questo importante obiettivo si chiede la collaborazione del Terzo Settore del territorio distrettuale, che potrebbe avvalersi della collaborazione a costo zero di potenziali risorse, valorizzandone le attitudini e le competenze residue.
Barbara Cerro, certa della disponibilità e della collaborazione del Terzo Settore, in considerazione del ruolo che ricopre in sinergia con le Istituzioni preposte, augura una piena collaborazione tra le parti.
Per i dettagli e per scaricare la documentazione (Avviso Pubblico, Allegato A, Allegato B, Allegato C e la determina di approvazione consultare il sito web https://www.comune.marino.rm.gov.it/articolo/manifestazione-interesse-puc-det681-07082020
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La cosa più semplice, per modo di dire, sarebbe quello di pagare un salario a chiunque lavori. Se il terzo settore o chicchessia necessita di lavoratori, questi andrebbero pagati a contratto e cash, non con i vincoli del Reddito di Cittadinanza. Insomma, si dovrebbero sbloccare le assunzioni, anche e soprattutto nelle pubbliche amministrazioni che invece spendono (male) una bara di soldi per servizi esternalizzati e malfunzionanti. E non far lavorare (anche se c’è scritto “collaborare”, si badi bene alla sottigliezza) “a costo zero potenziali risorse”. Anche perché finito il RdC poi cosa resta in mano a chi ha lavorato, cioè alla “risorsa”, ad esempio in termini di previdenza sociale ad esempio ? Credo poco o nulla. E’ un pò come il servizio civile nazionale, i lavori socialmente utili e altre situazioni simili: di lavoro in questo Paese ce ne è molto e in tutti gli ambiti ma si tende a far lavorare in regola un minor numero di persone per uno sfruttamento ben oltre le 8 ore lavorative, con il ricatto che “dietro di loro” c’è una grande massa di sottoccupati o disoccupati pronti a sostituirli. Insomma, va più o meno tutto in malora, pagare chi lavora diventa quasi un optional e occorre farlo il meno possibile. Prima o poi tale questione sarà destinata a presentarsi sulla scena pubblica senza poter essere più ignorata, come invece avvenuto finora