Cecchi attacca ancora Carbonelli sull’emergenza, ma ne esce di nuovo con le ‘ossa rotte’ …

Marco

4 anni fa

Il candidato a sindaco del centrodestra Stefano Cecchi attacca ancora una volta sul suo Opuscolo elettorale #Diciamolo a testa bassa l’ing. Marco Carbonelli sul tema della Protezione Civile locale.

Il tema dell’attacco è, nella sostanza, sulla ‘qualità’ del supporto, gratuito si badi bene, fornito da Carbonelli nel periodo più duro all’emergenza COVID19, nella primavera scorsa. E così, prima Cecchi ha dato nei suoi commenti un paio di mesi fa, in pratica, dell’incompetente e dell’impreparato a Carbonelli, poi gli ha attribuito un ‘gravissimo’ errore, anzi toppa come la definisce lui nell’ultimo articolo: quella di aver attivato in modo abusivo le associazioni del territorio, con 150 volontari formati ad hoc, a supporto dell’azione dell’Autorità di Protezione Civile Locale, cioè il Sindaco pro tempore, consentendogli di ben gestire gli eventi nella scorsa primavera.

Sulla questione della competenza, Cecchi ha dovuto subitamente indietreggiare, scoprendo facilmente su internet che Marco Carbonelli è un rilevante e riconosciuto esperto del settore Risk Management e Gestione Emergenze, con tanto di titoli accademici universitari di vario livello, esperienza a livello nazionale e internazionale di Protezione Civile, con anche libri scritti e docenze ad un Master internazionale a Tor Vergata su questi temi.

Ma dove non ha proprio capito, o tanto per parlare continua a far finta di non capire, è sulla ‘presunta protezione civile locale’ che avrebbe costituito a sua detta proprio Carbonelli, una associazione abusiva e non registrata, additata addirittura dalla Regione Lazio.

“Cecchi è davvero incredibile” ci ha dichiarato Carbonelli. “E’ capace di parlar male in evidente malafede anche di ciò che agli occhi di tutti ha ben funzionato, con le ovvie conseguenze del caso, l’ulteriore perdita di qualsiasi credibilità. Ha chiesto alla Regione Lazio se la ‘Protezione Civile Locale’ fosse un’associazione iscritta agli albi regionali di Protezione Civile.

La risposta è ovvia, certo che no!

Cecchi non sa neanche porre le domande su questo tema e non ha neanche capito che ‘Protezione Civile locale’ è la competenza esercitata, attraverso i modi indicati dalle norme e dal Piano di Emergenza Comunale (PEC), dall’Autorità locale, cioè il Sindaco. Colgo l’occasione per indicargli che il logo che non ha digerito e su cui dice e scrive falsità ancora oggi, rappresenta l’azione che si sviluppa in applicazione del PEC approvato a Marino, non un’associazione o una divisione dunque, ma la capacità delle forze locali di volontariato a supporto dell’azione dell’Autorità di Protezione Civile.

Fare pacchi alimentari, raccogliere alimenti, presidiare un centralino volontario, non necessita di alcuna ‘iscrizione regionale’ sono attività tipiche di volontariato svolte in questi mesi di inizio 2020 sotto la decisione dell’Autorità locale, con molte associazioni tra l’altro iscritte all’albo nazionale di Protezione Civile o comunque indicate pubblicamente nella pianificazione e nell’applicazione proprio del Piano di Emergenza Comunale. Diverso è l’intervento canonico di Protezione Civile, quello nelle case e nelle strade, la consegna dei pacchi alimentari direttamente alle famiglie in periodo di lockdown, o l’intervento per il soccorso, cose che hanno fatto durante l’emergenza la CRI e il Gruppo locale di Protezione Civile, come tutti hanno visto anche Marino. Del resto come abbia ben funzionato il PEC a Marino è noto ed evidentemente a Cecchi non va giù che si sia ben collaborato tra volontari laici, religiosi, atei, persone delle parrocchie e persone di qualunque orientamento, tranne evidentemente lui, Cecchi, e qualche suo supporter. Tutto è andato nel migliore dei modi e nel rispetto della Legge. Invece di chiacchierare a vuoto, Cecchi la prossima volta venga a dare una mano con una delle associazioni a cui appartiene aderendo formalmente al PEC, come hanno fatto alcuni suoi colleghi politici locali di diversi orientamenti, in silenzio e lavorando seriamente senza ciurlare nel manico come fa di solito, e vedrà in diretta di quanto sbaglia”.

Per concludere la questione, va ricordato ai nostri lettori che Stefano Cecchi quando era al governo delle città con Palozzi e Silvagni dal 2006 al 2015, non ha fatto niente per realizzare un Piano di Emergenza di Protezione Civile, anche se obbligatorio per legge, e quando lo hanno realizzato per la prima volta i suoi avversari ‘grillini’ nel 2016, ha votato contro l’approvazione del Piano in Consiglio Comunale. Questo, tanto per capirci …

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