Francesco Leandri oggi lavora vicino a Cervia, in provincia di Ravenna, ma molti a Marino lo ricordano sia come il ‘giocattolaio’, come lui amava definirsi, sia per aver avviato tra i primi sul territorio le attività del Movimento 5 Stelle, con alcune proposte già nel 2008, fino alla definitiva nascita del M5S Marino alla fine del 2012, prima delle elezioni politiche del 2013.
Avendo avuto modo di sentirlo per lo stretto rapporto di amicizia anche in questa strana estate 2020, abbiamo colto l’occasione come redazione per fargli alcune domande sulla sua esperienza in questi ultimi dieci anni dedicati alla politica locale. Molte le risposte, sincere, puntuali e anche critiche, che Francesco Leandri ci ha fornito, interessanti e stimolanti anche per l’orizzonte del futuro locale. Abbiamo separato l’intervista in diverse parti, in modo da rendere più fruibile la lettura a tutti coloro che saranno interessati: ecco la prima parte e le prime tre domande.
Tutti a Marino sanno che grazie a te sia nato il M5S a livello locale una decina di anni fa. Come fondatore di questa realtà, arrivata nel 2016 a vincere le elezioni, ti ritieni soddisfatto dei risultati ottenuti in questi anni di governo?
Per valutare i risultati ottenuti dalla maggioranza M5S a Marino non posso che fare riferimento al programma e i suoi obiettivi. Tante sono state le cose che abbiamo scritto nel 2016 e tanti ritengo siano stati gli sforzi per ottenere importanti risultati verificabili oggi, nonostante tutte le varie difficoltà incontrate. Credo che l’opinione pubblica avesse una grande aspettativa dopo la nostra vittoria: io personalmente, dopo il mio trasferimento per lavoro avvenuto oltre un anno fa, non sono più a diretto contatto con gli impegni locali e le decisioni assunte della Giunta. Ho però in questa fase potuto sentire che molti cittadini si stanno lamentando di ritardi nella realizzazione delle promesse fatte o addirittura degli obiettivi non raggiunti. Credo che per questo aspetto la maggioranza possa dare risposte più puntuali delle mie.
Che ne pensi della questione dei due mandati e poi il rientro senza incarichi elettivi?
Il nostro compito originario era di far crescere più cittadini possibili accanto a noi per essere, poi, sostituiti. Io ho fatto così: 10 anni di politica, di servizio al mio paese, questo è quello che ho dato. Mi aspetto che lo facciano anche gli altri. Ora sono un cittadino informato, per quanto posso, e spero che i cittadini di Marino possano prendere per il futuro decisioni sagge per la loro comunità. Comunque vorrei sottolineare che io resto fedele alle mie convinzioni legate alle idee di Gianroberto Casaleggio: due mandati, 10 anni di politica attiva – che non devono per forza coincidere con i mandati – e, sottolineo l’ultima convinzione sulla coerenza, niente alleanze!
A riguardo della partecipazione delle persone dal basso, caratteristica del M5S dal suo esordio e tuo personale cavallo di battaglia, pensi che sia ancora oggi una nota distintiva del M5S a Marino?
Credo che questa condizione, la partecipazione, debba essere una caratteristica di tutte le forze politiche. A Marino con il M5S si è fatto un lavoro enorme di aggregazione fino al 2016: è stato quasi un miracolo ottenere oltre cinquanta attivisti, più tanti altri simpatizzanti che ci hanno aiutato tantissimo. Oggi con molto rammarico registro, anche se distante, un calo di persone e di entusiasmo tra quelli rimasti. Io ne prendo atto e mi prendo la mia responsabilità di non essere riuscito, di aver fallito nell’intento di costruire e di restare a fare parte di un gruppo forte, “forte” nell’unione e nei principi fondativi. Ma, come ho detto, purtroppo per vari aspetti personali non sono stato in grado di continuare a fare parte di questo gruppo. Nonostante questo, l’amicizia con ognuna delle persone del M5S di Marino è rimasta molto forte, sono dei veri fratelli per me, anche quelli con cui ho condiviso una breve esperienza. La relazione umana è stata sempre fedele.
L’intervista continua in un secondo stralcio tra qualche giorno.
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