Marco Cacciatore: “La protezione civile è preziosa, deve essere indipendente anche a Marino”

Gianna Santini

4 anni fa

Il Consigliere Regionale Marco Cacciatore, migrato nel gruppo Europa Verde alla Pisana da poche settimane, ha pubblicato un lungo post con una riflessione sulla situazione della Protezione Civile, partendo dai Castelli Romani, soffermandosi nella sua analisi sul caso di Marino. Ecco per intero le sue considerazioni che, di certo, non passeranno inosservate alla luce di meccanismi piuttosto imbarazzanti che evidenzia.
“Qualche giorno fa – dopo periodi in cui mi imbatto in Organizzazioni di Protezione Civile composte da angeli, ma a volte non dotate di strumenti né consapevoli della ufficialità che andrebbe loro garantita e che comporta il rispetto di una serie di requisiti – ho richiesto ed ottenuto un accesso agli atti riguardo la Protezione civile in diversi Comuni dei Castelli Rimani. L’ho fatto a seguito di varie segnalazioni che evidenziavano anomalie nel funzionamento e nella gestione delle strutture.

Anche se non sono emerse anomalie rispetto alle norme, vorrei comunque spendere qualche parola sulla Protezione Civile di Marino”.

L’analisi del Consigliere Regionale Cacciatore continua concentrandosi su alcune caratteristiche del Gruppo Comunale di Protezione Civile: “La prima cosa da dire è che a Marino come in altri Comuni del Lazio, la Protezione Civile (ndr intendendo il Gruppo Comunale di Protezione Civile) non ha una natura associativa definita. Costituendosi in associazione invece le Organizzazioni di Volontariato potrebbero godere di maggiore ufficialità e accesso a importanti strumenti. A Marino non sembra le cariche rispettino il requisito dell’elettività democratica, né di una dovuta alternanza (il suo vertice risulta lo stesso dal 2009, anno della sua costituzione). Di conseguenza, non è chiaro quali siano i criteri di accesso a tale struttura di volontariato. Le segnalazioni pervenutemi riguardavano per l’appunto persone che avevano richiesto l’iscrizione, inspiegabilmente rimasta in attesa per mesi o addirittura anni.
Infine molti volontari, encomiabili sul territorio, risultano regolarmente candidati nelle liste della destra a Marino. Anche in questo caso, formalmente la situazione non presenta irregolarità: non ci sono leggi che lo impediscano. Tuttavia, su questa come sulle altre perplessità che sollevo, sono il buon senso e l’opportunità a mancare all’appello. Per quanto infatti non sia illecito tutto questo, molte delle mancanze tolgono capacità di intervento in termini di strumenti, partecipazioni a bandi e finanziamenti, qualifiche all’interno della Protezione Civile a Marino, a scapito chiaramente di un contributo sul territorio che potrebbe essere a maggior beneficio dei Cittadini.

Insomma se si mettono in fila gli elementi di cui ho parlato finora, risulta chiaro che siamo di fronte ad una gestione quantomeno disinvolta di una struttura così importante per il territorio.
Spero che il Sindaco di Marino, che formalmente resta il vero responsabile della Protezione Civile, ritenga opportuno intervenire quanto prima.

Ricordo che quando si è redatto il Piano Emergenza Comunale, le mancanze della Protezione Civile di Marino sono state colmate grazie a un coordinamento competente e al coinvolgimento delle Associazioni. Il Gruppo Coordinato di Associazioni e Comitati da allora ha saputo costituire un’importante rete, che fa da ausilio alla Protezione Civile sul suo territorio.

Un esperimento di coinvolgimento da replicare in ogni settore, ma che in tema di Protezione della popolazione ancor più ha bisogno di soggetti della società civile scevri da appartenenze politiche e partitiche, quindi da retaggi elettorali. Dei soggetti capaci di garantire rinnovamento delle cariche e delle adesioni, mettendo a disposizione qualifiche e competenze reali”.

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