di Marco Carbonelli –
Sulla storia dell’allargamento del Parco dell’Appia Antica abbiamo potuto vedere qui a Marino uno spettacolo poco edificante di alcuni soggetti politici che, pur non avendo mosso un dito a livello locale, hanno tentato di ingannare i cittadini con dichiarazioni e manifesti, e di intestarsi il merito di questo atto.
Perché è così importante questo allargamento in questa fase di campagna elettorale a Marino?
Perché dichiarando che l’interesse pubblico è superiore all’interesse privato, si è salvata definitivamente un’area pregiata di Marino, l’Area del Divino Amore, da una assurda speculazione edilizia avviata dal Centro Destra marinese di Palozzi, Silvagni e Cecchi nel 2011.
Tra quelli che hanno diritto a parlare su questa vicenda, accanto ai tanti cittadini, comitati e associazioni che da sempre si sono battuti, all’attuale maggioranza del Comune di Marino, ci sono certamente di diritto i Consiglieri Regionali Marta Bonafoni e Marco Cacciatore che questa legge per l’allargamento l’hanno firmata e proposta al Consiglio Regionale nel 2018, ottenendo il voto affatto scontato della maggioranza di centrosinistra più quello del M5S regionale.
Cacciatore lo abbiamo già intervistato, ora abbiamo coinvolto Marta Bonafoni, Consigliere Regionale al secondo mandato nella Lista Zingaretti.
La dottoressa Bonafoni è laureata in scienze della Comunicazione, ha un passato da giornalista con significativa notorietà in Radio Popolare e firme importanti di articoli su “Diario” e “Paese Sera”. E’ attualmente membro in Regione Lazio della Commissione Sanità, della Commissione Lavoro e della Commissione Speciale sui piani di zona per l’edilizia economica e popolare. Va detto, per completezza, che Marta Bonafoni è da sempre nota come persona impegnata nelle politiche riguardanti la tutela dei diritti, in particolare modo quelli delle donne, dei migranti, delle persone in carcere.
Ecco cosa ha risposto alle nostre domande sull’allargamento del Parco Appia Antica.
Cosa pensa cons. Bonafoni della recente decisione della Corte Costituzionale sull’allargamento del Parco Appia Antica e che valore dà politicamente a quanto la legge di allargamento proposta con Marco Cacciatore ha prodotto?
Quando ho letto la sentenza della Consulta non credevo ai miei occhi: un dispositivo eccezionale, che sancisce una volta per tutte la supremazia dell’ambiente, della bellezza, della salvaguardia dei nostri territori, rispetto agli interessi privati di chi aggredisce la terra col cemento. Una volta di più facemmo bene con Marco Cacciatore a far convergere la maggioranza e un pezzo dell’opposizione su quella proposta: all’inizio ci credevano in pochi, ora siamo un esempio per il mondo che guarda alla tutela dell’ambiente e del paesaggio.
La Marino ambientalista che ha sempre lottato contro la speculazione da oltre un milione di metri cubi di cemento al Divino Amore ha esultato all’apprendere del pronunciamento della Corte: che messaggio vorrebbe mandare agli ambientalisti, comitati e associazioni di Marino?
Questa vittoria è innanzitutto la loro: la sentenza mette fine a una battaglia animata per anni dalle associazioni e dai comitati che si sono spesi senza riserve in difesa del loro territorio, portando avanti però un messaggio generale che ha travalicato i confini di Marino. Con quell’ampliamento, lo sottolineo, noi abbiamo ricucito anche ampi parti del Parco all’interno di Roma Capitale, realizzando il sogno che fu di Antonio Cederna.
Quali importanti obiettivi si pone ora alla Regione Lazio in ambito Ambientale, con ricadute anche su Marino?
Direi che abbiamo un importante obiettivo nell’immediato: iniziare a costruire le condizioni per collegare il Parco Regionale dell’Appia Antica con quello dei Castelli Romani, dando luogo a un’area fluida, interconnessa, capace di far vivere una nuova idea di turismo e di fruizione del territorio peraltro già “esplosa” spontaneamente durante la pandemia.
Ha delle aspettative come donna impegnata in politica a livello regionale per le prossime elezioni comunali di Marino nel 2021?
Marino è uno dei Comuni più interessanti tra quelli che vanno al voto nella prossima tornata di amministrative nel Lazio. Mi auguro che si riesca a portare avanti e a far vincere un’opzione capace di tenere insieme ecologismo e lavoro di qualità, una proposta politica in grado di far vivere la tradizione del territorio con una spinta innovatrice in termini di welfare, cultura e pari opportunità. Di sicuro proverò a dare un contributo.
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