di Patrizia Mazzola –
La dichiarazione di Giovanni Falcone, “seguite i soldi e troverete la mafia”, che invitava le istituzioni a cambiare metodo nella lotta a Cosa Nostra, è sempre attualissima e, anche se sono trascorsi quasi tre decenni da quella affermazione, sembra essere cambiato poco riguardo l’approccio della politica locale e nazionale del nostro Paese nei confronti della conduzione di affari, intrecci e interessi, tutto a beneficio di pochi personaggi che continuano a destreggiarsi abilmente alle spalle dei cittadini e col pretesto di condurre un’azione politica.
Pupi e pupari, infatti, non appartengono soltanto al retaggio culturale di una particolare zona geografica ma simboleggiano quello che realmente può accadere e già accade davanti a noi, spettatori a volte attoniti e incantati da uno spettacolo apparentemente divertente e normale. Semplice la descrizione di quello che succede: nell’Opera dei Pupi, forma tipica del teatro dell’arte siciliana, si assiste a una storia raccontata apparentemente dai pupi, che vengono abilmente manovrati con stecche di legno o di ferro dal puparo, che dà loro anche la voce. Costui non si vede, ma tutti sappiamo che c’è, che sta lì dietro a manovrare e urlare o sussurrare in modo da convincere e appassionare il pubblico pagante.
Purtroppo anche in politica, molto più spesso di quanto crediamo possa succedere, c’è il pericolo nascosto o palese che questo avvenga. Consapevoli e irresponsabili pupi si trovano a recitare la parte assegnata da pupari scaltri e astuti che vogliono far passare per “storia narrativa teatrale” fatti e misfatti che sono sotto gli occhi di tutti. Si nutrono di pressapochismo e conducono una battaglia invisibile di sottomissione personale e della comunità di cui fanno parte, con la promessa di remunerati guadagni a scapito del benessere comune; scaldano poltrone poco meritate e distribuiscono potere e denaro impoverendo un intero territorio, diventato campo di razzia e speculazione.
Sciogliere i lacci che intrappolano la politica, che la incatenano a interessi di parte, è un’operazione di libertà non del tutto semplice ma è possibile. Occorre continuare ad aprire percorsi di legalità e realizzare operazioni di verità perché ne vale la nostra sopravvivenza. La libertà e i diritti sanciti dalla Costituzione si conquistano giorno dopo giorno e non si danno mai per acquisiti. L’invito è quello di affermare una presenza ed essere attenti e vigilanti, per ridare senso alla rappresentanza politica, per ridare voce a quanti non possono averla, per ridare una svolta decisiva di libertà al nostro territorio, affrancandolo da lacci e grimaldelli.
Altri articoli che potrebbero interessarti:
- Lettera di un lettore: inibiti i commenti sulla pagina FB del comune per imbavagliare qualcuno?
- La politica e la cultura: il no del FICC alla lottizzazione del CSC
- Fosse mai che un piatto di tagliatelle rinsavisca il mondo?
- Le storie dell’angelo: Marino, gli angeli e la politica
- Che la pace arrivi presto!
Leave a Reply