Dopo la presentazione ufficiale avvenuta con una conferenza stampa a Santa Maria delle Mole una settimana fa, abbiamo chiesto al candidato civico Fabio Martella una intervista esclusiva per il nostro giornale. Ci ha ricevuto negli scorsi giorni nella sede delle sue liste civiche, Noi Marino e Dignità, Popolo e Libertà a corso Trieste assieme ad Armando Lauri, Fiammeta Paparusso e un altro gruppo dei suoi collaboratori, nel cuore del centro storico. Una intervista durata 30 minuti, tanti dettagli, dal passato al presente, con una rappresentazione del pensiero politico di ‘Martella candidato sindaco’ e non poche ‘chicche’ sul centrodestra di ieri e di oggi a Marino, ripercorrendo molti eventi degli ultimi 20 anni.
La storia politica di Martella si colloca in una tradizione di destra: quali elementi l’hanno indotta ad abbandonare questa collocazione e a costituire una lista civica?
Io provengo senza dubbio da un’area politica di destra, sin dagli anni ’70, da quando avevo 16 anni. Ho avuto una lunga militanza nell’MSI e anche tante esperienze in quell’area politica. Sono stato in quegli anni militare in Libano con il generale Angioni e anche nella crisi di Lampedusa con l’attacco Libico dell’86 fui chiamato a difesa dei confini nazionali.
In tempi più recenti sono stato uno dei riferimenti nel centrodestra di Marino, non nascondo e non abiuro il mio passato. Dal 1994 alla fine del 2020. Forza Italia, Alleanza nazionale, il Popolo delle Libertà e poi in ultimo la Lega Nord. Oggi manca nella destra il fondamento, la ragione politica e i valori che lo caratterizzavano nel passato, per questo a fine 2020 ho riconsegnato la tessera con altri 13 iscritti della Lega Nord. Non perché volevo fare per forza il candidato a sindaco, ma perché ho toccato con mano tante falsità, tante bugie e poca chiarezza nei vertici regionali, provinciali e anche comunali. Io chiedevo chiarezza ma nessuna risposta è arrivata a Marino sulla posizione della Lega nel centrodestra, per questo ho lasciato la Lega.
Oggi lei è un avversario di questo centrodestra marinese che ha due candidati, Cecchi e De Felice. Può confermarci che resterà tale fino alla fine?
Certamente sì. Lascio immaginare quante chiamate ho avuto in questi mesi dagli amici di centrodestra, sia dal lato di Cecchi sia da quello della De Felice, lo scopo era portare la mia figura e anche la Lega da una delle due parti.
Io ho parlato molto con queste persone, in particolare con la De felice. Ho cercato di spiegare che si deve scendere in piazza e bisogna stare vicino al popolo e non avere atteggiamenti dall’alto verso il basso con la gente.
Io ho argomenti e idee su tematiche importanti, sull’acqua, sull’energia elettrica, sul verde, il PRG, i disabili.
Ho sempre militato politicamente portando i valori della destra sociale. Ma per isolarmi, il gruppo della Minucci mi ha caratterizzato come amico di Palozzi e Silvagni, per rendermi politicamente più debole. Va detto che io non è che rinnego queste amicizie, specialmente con Adriano Palozzi che ho visto crescere. Più esattamente la Lega di Marino spinta da Sabrina Minucci, ha voluto caratterizzarmi come amico di Palozzi e Silvagni, per dire che non ero affidabile. Ma coloro che hanno messo in piedi questa rappresentazione della realtà sono persone coinvolte nei fatti del centrodestra come me e più di me. Io non mi tiro indietro rispetto alla mia storia, ma quando ho visto quello che stavano combinando, io sono uscito fuori da quella destra.
Ma allora, ci faccia capire, qual è stato il problema della destra a Marino?
Per tracotanza abbiamo bruciato una serie di generazioni e di opportunità, sin dal Piano Regolatore di Desideri nel 2000. Il più grande problema è stato lo scempio urbanistico, anche se io stesso ho usufruito di questo scempio e ho lavorato molto in quegli anni su Marino Centro. Il Piano regolatore di Desideri doveva essere diluito nel tempo e poteva essere la ‘carta di credito’ da spendere in 20-30 anni. Invece, il centrodestra di allora si è sparato tutto insieme, con i risultati negativi che sappiamo bene dal 2007 in poi. Va anche detto che in quegli anni hanno lavorato aziende esterne al territorio e non le ditte locali. Hanno lavorato aziende anche poco trasparenti a mio parere, poco chiare, che arrivavano da altre parti d’Italia. Un’altra pecca è stata la mancanza di meritocrazia nell’azione politica del centrodestra che ha condotto alla rovina del tessuto artigianale marinese. Molte aziende locali lavoravano senza avere le carte dei mandati di pagamento a posto, mi riferisco agli impegni di spesa per i lavori pubblici, senza una determina di copertura. Ho cercato di mettere un freno a questa situazione irregolare, ma alla fine ho dovuto farmi da parte e così molte aziende locali sono saltate. La politica ha fatto il sacco di Marino, hanno preso i soldi e sono scappati, lasciando il danno sul tessuto artigianale locale, che si è indebitato, non era più in grado di fare i lavori per bene. Io non ho voluto essere complice di questa situazione e arrivato Silvagni mi sono allontanato.
Per finire questa lunga intervista, quale proposta le sue liste Noi Marino – Dignità Popolo e Libertà presentano ai cittadini: perché i cittadini dovrebbero votarla?
Il cittadino dovrebbe ragionare con la sua testa, e qui, a parte la fase 2016-2021, non si è mai ragionato ma seguito altre logiche. Il sindaco Colizza non ha deluso sul piano amministrativo ma nel discorso dei rapporti con la popolazione e con i suoi, il suo stesso gruppo. Ma voglio anche dire che io non mi metto di traverso con la mia candidatura per fare uno sgarro a qualcuno. Ho una mia proposta precisa e ho la conoscenza amministrativa adeguata dovuta a tanti anni di esperienza. Conosco bene la macchina, i lavori pubblici, la viabilità e il problema delle attività produttive. Le persone mi voteranno perché io sto in mezzo alla strada, sto tra la gente, conosco il sentire delle persone. Anche a S. Maria delle Mole ho riscontrato un interesse per me: hanno voluto parlare con me e sanno che quando si tratta di territorio io sono sempre in prima fila, sono un punto di riferimento per tutti, dai ricchi ai proletari.
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Da Fabio Martella
Egregio Direttore Carbonelli
in riferimento al commento del dott. Coriolano Giorgi le chiedo di pubblicare questo mio commento.
Non trattasi di “refusi” ma di precisazioni. Bene ha fatto il Dott. Giorgi Coriolano a riportare tra virgolette il mio pensiero e le mie dichiarazioni, peraltro restituite correttamente e alla lettera nell’intervista dalla testata giornalista Noi Cambiamo.
Io, infatti, ho parlato di “allontanamento”, e ciò in riferimento situazioni e metodi. È vero, infatti, che non presi alcuna esplicita distanza politica (e infatti nell’intervista non affermo questo), allora, dalla maggioranza e dal centrodestra marinesi. Ma dismisi assiduità e ruoli (io assessore o consigliere comunale comunque MAI!) rispetto ai lustri antecedenti all’avvento di Silvagni Fabio Sindaco. Eccezion fatta per una mia fattiva collaborazione personale con l’Assessore Arianna Esposito.
Preciso io, invece, invocando ogni testimonianza possibile, che mai il sottoscritto ha “preso le distanze” umane da Fabio Silvagni, specialmente nei suoi dolorosi momenti giudiziari. Anzi!
Il Dott. Giorgi si è civilmente espresso e il sottoscritto pensa di aver conservato lo stesso registro in risposta.
Se la mia lunga intervista necessitava di una precisazione, penso di aver ottemperato in maniera non elusiva
Fabio MARTELLA
Gentile Direttore Carbonelli,
Mi chiamo Coriolano Giorgi, sono stato il mandatario politico-elettorale, teorico, ideologo e coordinatore della campagna elettorale del Sindaco Operaio Fabio Silvagni.
Le scrivo per segnarle un refuso all’intervista del candidato Sindaco Fabio Martella riportata, sulla sua testata online “Noi Cambiamo” del 29 giugno 2021, laddove il candidato sindaco Martella e riporto la frase “Io non ho voluto essere complice di questa situazione e arrivato Silvagni mi sono allontanato.”
Glielo evidenzio, perché a me, ma credo a tutti i testimoni di quella stagione politica non risultano prese di distanza politiche da parte dell’attuale candidato sindaco Martella nei confronti del sindaco Silvagni fino a quando quest’ultimo ha rassegnato le proprie dimissioni.
Un caro saluto
Gentile dott. Giorgi,
abbiamo pubblicato la sua osservazione come da lei richiesto. La dichiarazione pubblicata nell’articolo riporta quanto dichiarato dal sig, Martella durante l’intervista.
Se vorrà aggiungere ulteriori osservazioni che ritiene utili al dibattito sereno e puntuale di quanto lei, visto il ruolo che ha dichiarato nel periodo del sindaco Silvagni, conosce, potrà inviare nota alla redazione trovando la nostra massima disponibilità all’ascolto e alla eventuale pubblicazione.
Cordiali saluti
Marco Carbonelli
Grazie della sua nota, gentile Direttore e non ho alcun dubbio sulla vostra disponibilità alla pubblicazione di altre eventuali chiarimenti, che siano da stimolo ad un dibattito poltico sereno e libero, come già nel corso degli anni sulla testata da lei diretta, ha ampiamente dimostrato.
Grazie comunque.
L’analisi politica nn fà una piega,spero possa arrivare a vincere,cominciare a cambiare al di là della dx e sx che hanno saccheggiato Marino ed i castelli romani