Stefano Enderle è il candidato sindaco che il PCI di Marino. Un lavoro di cesello condotto per anni, quello del gruppo comunista marinese, che porta Enderle oggi alla sfida degli apparentemente più quotati avversari nella carica di Sindaco di Marino.
Operaio e artigiano edile, Enderle si è dichiarato in grado per la sua esperienza di vita e di lavoro a ricoprire questo delicato ruolo di guida della città. Enderle, con i suoi compagni, ha evidenziato più volte in questi mesi la disattenzione con cui sono stati gestiti e smantellati dai partiti di centrodestra, ma anche di centrosinistra, gli Ospedali dei Castelli e ha definito “attività predatoria e mercantile” quella relativa al tentativo di cementificazione del Divino Amore, attribuendone la paternità al sistema capitalistico. Una impostazione ‘classica’ che il PCI di Marino ancora propone ed evidenzia.
Una gruppo, quello che supporta Enderle, a cui va riconosciuta una coerenza con i valori originari del PCI e che punta a creare nel precario centrosinistra marinese, oggi a guida PD con Venanzoni, una crepa dialettica per recuperare consensi di sinistra. Una coerenza che va nella direzione opposta proprio del PD locale di Marino, pronto a fare accordi di tutti i tipi, anche con la destra, pur di racimolare qualche centinaio di voti in più e realizzare i suoi obiettivi.
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Il profilo politico di alternatività sistemica è stato ben colto dalla descrizione presente in questo scritto. Se possiamo suggerire, non come critica, ma come completezza dello zoom offerto ai lettori dal giornale, è questo: tutta l’attività politica, tutta l’elaborazione delle idee e di programma, sono amalgama continuo con analisi e scelte nazionali. Infatti, nessuna forza locale – sia al Governo, sia fasullamente all’opposizione – è alternativa alle scelte miopi del nostro Paese per quanto riguarda UE, NATO, e vera autonomia nazionale dalle costrizioni internazionali. Siano esse trasparenti come i capitali finanziari, che oscure come le massonerie internazionali. Di qui la certezza, per ogni autentico italiano e patriota, a cominciare dai giovani, che l’unico baluardo contro il concetto di cortile dell’impero lo può dare il percorso e la proposta politica ed ideale del Partito Comunista Italiano. Nel senso che pure se sembra un voto amministrativo, tutti gli altri cercano solo di misurarsi (litigare) su chi dovrà avere la poltrona importante. A noi comunisti invece interessa rappresentare idee di autonomia che consentono, esse si, di disporre di fonti per ogni bisogno del Paese, a cominciare da quelli dei cittadini amministrati dai comuni. Il voto al PCI, il voto comunista è questo: coniugare locale e nazionale/internazionale.