di Marco Carbonelli –
Verrà messo in distribuzione dal 22 settembre il nuovo numero di Noi Cambiamo in cartaceo. Lo troverete in molti punti commerciali del territorio o in distribuzione da parte dei volontari che collaborano con la testata.
Per chi vuole leggere in anteprima il nuovo numero in formato digitale può scaricarlo qui.
Un numero al solito molto snello che si occupa delle prossime elezioni amministrative 2021.
Ancora una volta, libero dalle pressioni di sponsor e di lobby locali di affari, il giornale propone una visione disinteressata del prossimo confronto tra i sei candidati a Sindaco:
- Carlo Colizza, che si propone per il M5S e tre liste civiche Energie Positive, Con Te Marino e Marino Verde e Solidale;
- Fabrizio De Santis, che si propone con 6 liste tra cui Fratelli d’Italia e il supporto esplicito di Adriano Palozzi per la destra marinese;
- Stefano Cecchi, supportato da otto liste civiche con in testa la Lega Nord e Forza Italia, sempre per la destra di Marino;
- Gianfranco Venanzoni, supportato da 5 liste capeggiate dal PD, abbandonato da tutta l’ala sinistra dello schieramento politico locale e caratterizzato da una rilevante e imbarazzante componente della destra marinese del periodo di Palozzi nella squadra;
- Stefano Enderle, per il PCI di Marino;
- Fabio Martella, per le due liste civiche Noi Marino e Dignità, Popolo, Libertà.
Dopo 11 anni di vita del giornale e alcune minacce da parte di politicanti più o meno locali a ridosso delle elezioni, ovviamente senza mai una reale conseguenza concreta, Noi Cambiamo resta come una voce di una componente dei cittadini della nostra città. Una voce di cittadini che non hanno interessi personali nelle ‘cose’ comunali se non una visione di bene allargato da proporre, che vivono del ‘proprio lavoro’ e non puntano alla politica locale per i ‘terreni agricoli’ su cui edificare, o per le proprie aziende familiari da dover finanziare con fondi comunali o per piazzare i propri parenti e amici, o, ancora, accaparrarsi l’intercessione di gruppi di potere per ottenere sponsorizzazioni vantaggiose.
A qualcuno Noi Cambiamo piace, e non sembrano pochi dai numeri di internet che mostrano fino a 8000 accessi distinti mensili alle nostre pagine anche in questi ultimi mesi. Ad altri il nostro giornale evidentemente non piace, e visto chi sono questi signori e signore nella maggior parte dei casi, ce ne facciamo davvero molto rapidamente una ragione.
Buona lettura!
Il Direttore
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Ai candidati e alle candidate di Dignità Popolo Libertà, gentile Direttore, piaceva anche con la congiunzione finale del Trittico, giacchè giustificava, dicono loro, la logorrea del Portavoce sul tema, permettendo magari un po’ di attenzione pubblica su una formazione nata da soli nove mesi, formazione civica sùbito alle prese con la logorrea ” d’assalto” del candidato sindaco, Masaniello,da noi designato e sostenuto Fabio Martella ☺
Grazie di tutto, soprattutto della pazienza
Gentile Direttore, in realtà la Lista Civica fondata dal sottoscritto, da Fiammetta Paparusso, da Pino Olivieri e da Simonetta Battistelli non prevede ufficialmente la congiunzione ” e” dopo il concetto, e la parola, “POPOLO”, trattandosi di un trittico che si tiene idealmente e ogni lemma di sostanza aggiunge all’ altro, in rotazione, come le Grazie foscoliane. Le quali ancora oggi sono, in effige, l’icona dell’ Associazione cellula medre di Libertà Popolo Libertà: 《 Tertium non datur?》
Voglia petdonarmi, lei così permanentemente disponibile, l’eccesso di acribìa di questo mio post. Gli è che da mesi a Marino si fa prosa, poco politica in realtà,e poco si scorge il cielo della Teoria.
Quindi questo mio intrattenerla un po’ su un refuso che non pretende in nulla, ovviamente, di voler essere rettificato, altrimenti risulterebbe ultroneo il mio un po’ pedante precisare!
Con viva cordialità
Armando Lauri
Ci scusiamo per l’errore in questo articolo, che è stato corretto.
Potrebbe essere capitato di scriverlo con la ‘e’ tra ‘Popolo’ e ‘Libertà’ anche in altri articoli. anche di questo chiediamo venia. Faremo maggiore attenzione per il futuro.
La Redazione