Si è svolta il 2 novembre scorso la seduta del TAR dedicata ai vari ricorsi presentati dai cittadini di Argine Divino Amore (ADA) contro la cementificazione del Divino Amore.
Dieci anni di attesa per una seduta ‘virtuale‘ in applicazione alle norme COVID, dove con le memorie gli avvocati di ADA hanno rinnovato la richiesta di annullamento della delibera 35 approvata dalla maggioranza di centrodestra di Adriano Palozzi e dell’attuale sindaco Cecchi nel 2011, delibera che aveva dato il via a tutta la procedura poi fermata dalla politica comunale, regionale e nazionale a partire dal 2018.
Presenti anche virtualmente e con le loro memorie gli avvocati delle istituzioni interessati e della controparte legata ai costruttori e alle società di investimento.
La decisione del TAR, non pronunciata nella sede del 2 novembre, sarà pubblicata nelle prossime settimane e c’è attesa anche in considerazione del fatto che molti hanno interpretato come molto positivo per i cittadini di ADA la riunificazione delle decisioni su annullamento degli atti del 2011 e la richiesta di risarcimenti danni.
Stucchevoli le strumentalizzazioni social ancor oggi diffuse sui ‘risarcimenti certi’ che ancora dei personaggi, poco informati per la maggior parte o animati da tutti altri intenti denigratori e di rivalsa adolescenziale, alimentano: ma si sa, ognuno esprime nella vita quello che è, e il tempo, alla lunga, è sempre galantuomo.
Quindi, si consiglia di aspettare fiduciosi l’applicazione della giustizia amministrativa anche per questo piuttosto scabroso caso.
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