Abbiamo ricevuto stamane in redazione una nota scritta di Ivano Ciccarelli che si sofferma con il suo inconfondibile stile sugli eventi del fine settimana a Marino centro. La pubblichiamo integralmente di seguito.
La Redazione
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I mercatini del Cecchi – di Ivano Ciccarelli
Già all’alba di domenica 12 dicembre, Corso Trieste a Marino-centro brulicava di personale. Trafelati, operativi e a vario titolo, allestivano il primo mercatino natalizio di questo 2021. Il primo dell’era Cecchi. Quindi : il nuovo “primo cittadino” di Marino alle prese con l’amministrare l’ordinario. Un mercatino natalizio, benché primo, rientra nell’ordinario …si!! Ma in piena (e maledetta) pandemia, anche il più banale dei mercatini rientra – così sembra – nell’agognata “ripresa” che ci condurrà alla tanto auspicata “normalità”. Ci riprenderemo per tornare normali, non migliori, affinati, più onesti, gentili e cordiali col prossimo, macchè!! Normali più di prima e – così messa – non che la prospettiva sia poi così entusiasmante, ma questa è un’altra storia.
Torniamo ai mercatini: rientro dal balcone dell’abitazione dei ‘miei’ (entrambi inghiottiti dalla pandemia) che inizia un rumore di fondo che avverto sin dal suo esordio. Un rumore tipo rRrRrRrRrRrRrRrRrRr cioè come fosse un dirigibile fermo sui tetti di Corso Trieste. Sbrigo le faccende di casa, quelle solite del sabato mattina, avvio la lavatrice, poi alzo un po’ il volume dello stereo (Neil Young lo merita di suo), chiudo i vetri delle finestre (anche il freddo merita…) ma niente da fare: il rRrRr di fondo rimene tamquam!! Il dirigibile è sempre lì!! Esco di casa e in pieno centro storico medievale (e non poco leggendario); dunque a metà Corso, esattamente ai piedi di sua maestà la Basilica di san Barnada alias u Stracinatu… trovo un generatore grosso come una fiat-cinquecento acceso, roboante (il rRrRr di cui prima), immerso in una nuvolaccia maleodorante di carburante bruciato (Greta Thunberg avrebbe collassato all’istante). Dal quale ordivano dozzine di cavi. Due enormi camion attigui parcheggiati, svariate transenne metalliche dislocate qua e la, e, finalmente: le bancarelle. Tutte sotto teli di plastica ingialliti dalla ruggine di quei gazebo – per intenderci – che hanno dismesso pure in Burkina Faso (lo dico con tutta l’ammirazione per i Burkinesi). Sbircio qua e la tra le merci: un’infinità di cineserie senza soluzione (con tutto il rispetto per la prima potenza industriale al mondo). Il “mercatino” così messo, conduce al termine del nuovo “terrazzone”, dove decido di dare uno sguardo … arrivato al centro m’accorgo subito di essere circondato da qualche centinaio di merde di cane. Me ne torno a casa con una strana rabbia in corpo.
A pochi chilometri da Marino c’è un altro centro-storico, anche questo leggendario con la sua basilica maestosa e i vicoli pieni di storia. Anche qui tutti son trafelati per “riprendersi” e tornare “normali”. Anche qui c’è un mercatino natalizio, ci entro. Non ci sono dirigibili. A terra nessun cavo, transenne metalliche neanche l’ombra. Al posto dei gazebo arrugginiti ci sono casette di tavole con qua e la balle di fieno (delimitano i percorsi e son comode anche da sedere). Ad esporre i loro oggetti (come quei deliziosi foulard in bambù, li avrei presi tutti!!) ci sono gli artigiani, locali e non. Un ragazzo sorridente mi si avvicina con un vassoio pieno di bicchierini di cioccolato solido, ognuno contenente un goccio di rum, sorpreso – anche dal prezzo esiguo – ne prendo volentieri uno poi un altro. Uno spiazzo nel bel mezzo del mercatino ospitava dei musici e una cantante lirica. Orchestrina per niente banale anzi dotatissima, amplificata quanto basta ad intonare canti e ballad’s. Insomma: niente di chè!! Un normalissimo mercatino natalizio con carinerie a comfort degli astanti.
Invece: da quel centinaio di merde sparse sul nuovo “terrazzone” fuggii schifato per andare a leggere il manifesto affisso dal Cecchi, quello che indice – Lui da nuovo Sindaco qual’è – il famigerato ”mercatino” del 12 dicembre e scopro (sic!!) che almeno fino al 6 gennaio 2022 di “mercatini” ce ne saranno tanti altri … tutti co’ nove/dieci ore di rRrRrRrRrRrR in sottofondo? e il puzzo di carburante bruciato? Tutti coi grovigli di cavi sparsi?? Tutti transennati metallicamente? tutti pieni di cineserie senza soluzione? colle merde di cane a fine percorso??
Sindaco Cecchi, io non sono tra quelli che alla Vostra elezione si sono sperticati nell’augurarvi buon lavoro, assolutamente no!! Spero invece che la coalizione che la sostiene sia travolta da un crisi politica senza precedenti e che al più presto cada rovinosamente nel dimenticatoio della storia marinese. Detto questo … sono talmente disincantato da essere pure convinto del contrario, vale a dire: Ella governerà per l’intero mandato. Quindi Ella governerà la “ripresa” che, poi, ci ricondurrà alla “normalità”.
Col primo mercatino natalizio, Sindaco Cecchi, Lei è partito molto male, malissimo. Non so’ chi in realtà l’abbia organizzato, sta di fatto che sotto il manifesto che lo indice ci sta la Vostra firma. In altre parole: Lei ha autorizzato uno schifo indescrivibile cosparso di merde di cane. Ameno che … ameno che, non sia in grado di dimostrare che anche stavolta, ebbene si: è tutta colpa di… di… è tutta colpa … si certo, è colpa dei 5stelle! Avoja si si come no!! Il rRrRrRr del dirigibile, il puzzo di carburante, le dozzine di cavi su e giù per il Corso, le tende arrugginite, le cineserie, le merde di cane … tutta colpa di Virginia Raggi!! Avoja si si, proprio lei, come no!!
Sindaco Cecchi, invece di andarsene agghindato in giro per l’Italia a fare bagnetti di folla, riduca drasticamente i Suoi spostamenti pseudo-istituzionali e faccia cose apparentemente più semplici ma utili assai (per esempio visiti i “mercatini” che i suoi Colleghi organizzano ai Colli Albani. A pochi, pochissimi chilometri da Marino c’è molto da imparare … ne va della “ripresa” … daje Sindaco che gl’a poi fa!!).
Il più umile dei Suoi concittadini
Ivano Ciccarelli
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