Marino e la perenne campagna elettorale dei ‘selfie’

di Marco Carbonelli –

Con l’arrivo del Natale e gli auguri delle festività si chiude il 2021, anno per Marino di rilevanti avvenimenti e anche di un cambio radicale nella gestione della ‘cosa pubblica locale’.

Il primo dato su cui vorrei soffermarmi è il numero 21265.

Questo è il numero, oltre ventimila, delle persone che all’ultimo ballottaggio del 17 ottobre 2021 hanno ritenuto, per i più disparati motivi, di non scegliere e in stragrande maggioranza di non presentarsi alle urne per la scelta tra i candidati arrivati al testa a testa finale.

Parliamo di quasi il 60% della popolazione avente diritto al voto a Marino, dove se avessero votato tutti avremmo avuto 36187 votanti.

Invece, il sindaco lo hanno deciso in meno di 15000 persone, 14922 per l’esattezza, ripartendosi 52% contro 48%, quasi metà da una parte e l’altra metà dall’altra. Un dato, quello dell’astensionismo e del non voto,  inquietante per una elezione locale che deve porre a tutti coloro, noi compresi, che credono nell’espressione democratica come una conquista da esercitare a qualsiasi costo, una serie di interrogativi da affrontare con molta umiltà sui reali valori che, da un lato, interessano alla popolazione e che, dall’altro, la politica locale riesce ad esprimere e a comunicare.

Per queste 20000 persone che hanno deciso di non scegliere, sembrerebbe che passare da una linea  ambientalista, senza interessi personali e senza clientele sia lo stesso che farsi guidare da un gruppo che ha fatto delle promesse personali, del presenzialismo del ‘selfie’ portato al narcisismo più banale e dell’interesse diretto per il nuovo cemento il suo esplicito manifesto.

Il secondo dato, anch’esso non entusiasmante, è come ha reagito Marino agli ultimi anni, specie quelli della pandemia. Spaccato a metà dal punto di vista geografico come territorio, vede da un lato una sua parte di pianura, dove oggi risiedono oltre i due terzi della popolazione con la presenza di famiglie giovani e bambini, in recupero e fermento sia commerciale sia sociale. Dall’altro lato, un terzo della popolazione è concentrata nel centro storico, con una età media alta e che cresce inesorabilmente al passare degli anni, pochi nuovi nati e tanti problemi specie per il commercio che è in crisi permanente da almeno una quindicina di anni.

Due elementi questi, tra tanti che caratterizzano l’anno che si sta per chiudere, che non si potrà vedere superati a forza di selfie, foto di gruppo e chiacchiere vuote di contenuti reali che da prima delle elezioni e, ahimè, anche oggi caratterizzano la nuova dirigenza politica in perenne campagna elettorale anche dopo il voto.

Sarò felice di cambiare idea se le cose miglioreranno e quanto detto verrà superato. Ma, come direbbe Crozza in una sua imitazione dell’ex sen. Razzi, “Io … questo non creto“.

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