Dopo aver ascoltato le ragioni del Dirigente Scolastico del Liceo Artistico P. Mercuri di Marino, prof. Montesano, è la volta della rappresentanza degli studenti, con una intervista alla rappresentante d’Istituto per la sede di Marino, la giovane Asia Cavaterra.
Asia, quali sono i principali disagi che gli studenti stanno vivendo a causa della chiusura della sede di Marino del Liceo?
Tutti gli studenti sono costretti in un’unica sede, perciò non è un disagio unicamente per gli alunni di Marino, ma anche per quelli di Ciampino e per i professori. Da studentessa che ha svolto il biennio a Ciampino e ora si trova a Marino posso dire che conosco entrambe le sedi, ma per la maggior parte degli studenti di Marino non è così, quindi mettendomi nei loro panni comprendo la loro difficoltà nell’ambientarsi in una nuova sede.
A causa di questa situazione l’orario dei ragazzi che hanno i laboratori a Marino è stato stravolto, infatti si ritrovano a svolgere tutte le materie di laboratorio in soli due giorni “più leggeri” e il resto delle materie teoriche nei restanti tre. Questo è uno dei problemi maggiori perché si accavallano verifiche e interrogazioni e se ci si assenta un giorno si perdono anche molte spiegazioni. I docenti cercano di non far coincidere le verifiche nello stesso giorno, ma purtroppo spesso se ne ritrovano 2 a distanza di un solo giorno.
Inoltre alcune classi non hanno un’aula fissa, ma varia a seconda di quelle disponibili in quel momento, dato il sovraffollamento.
Sempre per lo stesso motivo ci sono dei turni in ddi, ogni 2 settimane 8 classi fanno lezione da casa perché altrimenti ci sarebbero troppe persone ad usufruire delle scale antincendio in caso di pericolo.
Se si uniscono tutte queste problematiche alla situazione pandemica che stiamo vivendo si può intuire che la situazione non è facile, speriamo di poter tronare al più presto nella nostra sede.
Quali responsabilità si evidenziano in questa vicenda a detta degli studenti?
Le problematiche della sede e la conseguente chiusura non sono colpa di nessuno, è vero che creano molti disagi, ma non si può stabilire un colpevole. Forse si sarebbero dovuti effettuare dei controlli prima in modo da prevenire la totale chiusura, ma anche in questo caso ormai è passato.
Adesso però è giusto che le autorità ci offrano una soluzione.
Ci sono delle proposte che, ad avviso degli studenti, sarebbero da analizzare e mettere in atto per superare la situazione di grave disagio?
Credo che a nome di tutti gli studenti e probabilmente anche di qualche docente posso affermare che l’idea dei prefabbricati non faccia troppo impazzire.
Se è l’unica alternativa disponibile, speriamo almeno che sia per il minor tempo possibile.
L’opzione di un’altra sede momentanea potrebbe essere un’alternativa valida, l’unico problema è che deve essere nei pressi dei laboratori di Marino e soprattutto il tempo è fondamentale, quindi servirebbe un edificio che non necessiti di troppo lavoro.
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