Il TAR boccia le richieste di risarcimento dei costruttori sul Divino Amore: le voci di ‘tracollo delle casse comunali’ diffuse per anni spazzate via dalla sentenza

Una vittoria indiscutibile su questo punto dei risarcimenti della vecchia amministrazione guidata da Colizza che con una serie di mosse, seguite alla fine anche dalle istituzioni Regionali e Ministeriali, ha ‘letteralmente’ salvato tra il 2017 e il 2021 dalla cementificazione l’area del Divino Amore.

Mosse che comunque non hanno premiato elettoralmente la vecchia maggioranza ora passata da ottobre in minoranza.

Ma torniamo al TAR, la sospensiva approvata nel 2018 dal Consiglio Comunale di Marino viene, senza conseguenze reali concrete a quel che si legge, annullata ma restano tutti gli atti successivi imperniati a valle di quella sospensiva e di certo ‘non inattesi’, come sottolinea il TAR a riguardo dell’allargamento del Parco dell’Appia Antica, a suggellare il salvataggio dell’area.

Ecco la sintesi finale dei giudici amministrativi:

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sez. II-quater, definitivamente pronunciando sul ricorso e sui ricorsi per motivi aggiunti in epigrafe, così provvede:

– accoglie le domande caducatorie proposte con il ricorso introduttivo e i primi ricorsi per motivi aggiunti e, per l’effetto, annulla le deliberazioni del Consiglio comunale di Marino nn. 2 e 23 del 2018;

– respinge le domande caducatorie formulate con i secondi motivi aggiunti;

– in parte respinge e in parte dichiara inammissibili le domande risarcitorie e indennitarie.

Spese compensate.

Qui sotto trovate i link per scaricare i dispositivi del TAR che esprimono le ragioni della bocciatura delle richieste risarcitorie su cui, tanti politici e non solo politici, hanno imperniato dal 2019 una campagna elettorale strisciante di denigrazione del lavoro svolto della vecchia amministrazione.

Se ne parlerà tanto, vedrete, e ognuno dirà probabilmente che aveva ragione lui. Ma ora è il momento di leggere, per chi vuole capire in dettaglio.